Le esportazioni dell’Unione europea al di fuori dei propri confini subiscono a luglio, rispetto al mese precedente, un calo significativo, riducendosi del 2 per cento. Contestualmente, come rileva l’Istat, salgono le importazioni dell’1,6 per cento. Si registra contemporaneamente un aumento del surplus commerciale con i paesi extra Ue pari a +2,8 miliardi di euro, in salita rispetto all’avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese dell’anno precedente. Nel periodo gennaio-luglio 2013 il saldo commerciale con i paesi esterni all’Unione europea era pari a +10,5 miliardi, mentre il disavanzo era di 3,6 miliardi nello stesso periodo del 2012. La flessione dell’export riguarda, in particolare, i beni di consumo durevoli (-7,4 per cento) e i prodotti intermedi (-3,8). Salgono, invece, significativamente le esportazioni dei beni energetici, con una maggiorazione del 19,7 per cento. L’aumento dell’import riguarda soprattutto i beni di consumo (+3,5 per cento) e l’energia (3,1 per cento). Più in generale, sul fronte delle esportazioni, il Paese che ha realizzato le migliori performance sono la Cina (+23,4 per cento) e la Russia (+17,2 per cento). Quelli in cui, invece, cala drasticamente sono la Svizzera (-9,5 per cento) e la Turchia (-7,8 per cento).



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