Martedì nero per tutti gli italiani: il 16 dicembre 2014, infatti, è il giorno che decreta il termine ultimo di pagamento di molte tasse per tutti i cittadini italiani e che porterà nella casse dello Comuni circa 44 miliardi di euro, così come calcolato dall’ufficio studi della Cgia. Si comincerà dall’importo maggiore, ovvero il pagamento dell’Iva, che ammonterà a circa 16 miliardi di euro. La tassa delle ritenute Irpef per i lavoratori dipendenti invece ne frutterà circa 12, quella dei lavoratori autonomi circa un miliardo. L’ultima rata dell’Imu ammonterà a circa 10.6 miliardi di euro complessivi e la nuova tassa sui rifiuti, la Tari, arriverà a far raccogliere circa 1,9 miliardi a tutti i Comuni italiani. La new entry nel computo delle imposte e delle scadenze, la Tasi, assicurerà all’Erario delle entrare pari a 2,3 miliardi di euro e l’imposta sulla rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto, invece, circa 231 milioni. Saranno invece 72 i milioni totali dalla tassa sulle ritenute sui bonifici per le detrazioni Irpef. Davvero una montagna di scadenze, in un 2014 che – come fa presente sempre la Cgia – ha avuto un livello di pressione fiscale tra i più alti in tutti gli Stati europei, con un dato reale che si attesta sul 43.3%, tenuto conto anche dell’economia frutto di attità regolari e non tassate nel conteggio del prodotto interno lordo italiano. “Una pioggia di scadenze che potrebbe mettere in serie difficoltà molte famiglie e altrettante piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità” ha esordito Bortolussi, segretario dell Cgia “Un periodo, quello di fine anno, molto delicato soprattutto per le aziende: oltre all’impegno con il fisco, in questi giorni devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, questo impegno economico rischia di diventare per molti imprenditori un vero e proprio stress”. 



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