I mercati in mattinata si muovevano nervosamente in attesa del voto del Parlamento greco, chiamato a votare per la terza e ultima volta il Presidente della Repubblica. Il responso è arrivato e il candidato governato Dimas non è riuscito a ottenere i 180 voti necessari (fermandosi a 168, come nella seconda votazione del 23 dicembre). Questo vuol dire che i greci dovranno tornare presto alle urne per elezioni anticipate, dato che la non votazione del Presidente al terzo turno comporta lo scioglimento del Parlamento. Nei sondaggi Syriza è in vantaggio e Tsipras, leader del partito, ha sempre detto di voler slegare il Paese dalla Troika, rinegoziando il debito. Questo ha ovviamente portato a una fuga degli investitori dal Paese ellenico: la borsa di Atene perde oltre l’11%, mentre i titoli di stato decennali hanno superato un rendimento del 9%. 



Al momento le ripercussioni su Piazza Affari sono piuttosto limitate, con il Ftse Mib sotto del 2% circa. Ovviamente i titoli con più vendite sono quelli bancari, con Uncredit che cede il 3,5%, mentre Ubi Banca e Bpm perdono oltre il 3%. Su listino principale solo Luxottica (+0,1%) resta sul segno più.

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