Un tandem Etihad-Air France per salvare Alitalia senza cadere nel rischio di un’infrazione europea. È la proposta di Ugo Arrigo, professore di Finanza pubblica all’Università di Milano-Bicocca, dopo che la due diligence per l’ingresso della compagnia degli Emirati Arabi nella società italiana ha suscitato le prime reazioni a livello europeo. Una direttiva prevede che i voli con destinazione e arrivo negli Stati comunitari possano essere operati solo da compagnie la cui quota di controllo sia in mano a società europee. Lufthansa ha criticato l’ipotesi di un’alleanza tra Alitalia ed Etihad, in quanto si tratterebbe di una forma di aiuto di Stato sotto mentite spoglie. In una nota del gruppo tedesco si afferma: “Noi chiediamo alla Commissione Ue di proibire tali tattiche di aggiramento”.



Etihad può essere la soluzione ai problemi di Alitalia?

Se Etihad potesse realmente acquisire Alitalia sarebbe la soluzione ottimale, ma nella realtà ci sono ostacoli all’ingresso stabiliti dalle norme europee. Le ragioni per cui Etihad sarebbe il partner ideale sono tre: ha le risorse finanziarie necessarie per investire nella compagnia italiana, dispone di un vasto portfolio di aerei per le tratte a lungo raggio e non ha altri hub in Europa, quindi potrebbe scegliere Fiumicino.



Etihad sarebbe meglio anche di Air France?

Sì, in quanto tutti questi vantaggi non ci sarebbero con la compagnia francese, che ha un hub concorrente in Europa e dunque in prima battuta vorrebbe sviluppare l’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi e poi subordinatamente gli altri. Air France non ha inoltre convenienza a investire sul lungo raggio e in particolare sull’Italia.

Quali sarebbero invece i vantaggi per la compagnia di Abu Dhabi?

Etihad potrebbe affacciarsi al mercato europeo e al suo bacino di clientela molto consistente. Mentre Alitalia è una piccola aviolinea in un Paese molto grande, Etihad è una grande aviolinea in un Paese relativamente piccolo. Etihad ha prenotato diverse centinaia di aerei nuovi e ora dovrà trovare i passeggeri per riempirli. Per farlo punta a entrare nella fortezza aeronautica europea, che però è saldamente difesa da una norma, in base a cui un soggetto non comunitario non può diventare azionista di controllo di un’aviolinea con licenza europea.



Quali sono le conseguenze di questa norma?

Non solo Etihad non può entrare in Alitalia con più del 49%, ma non può acquisirne nemmeno il controllo. Se per ipotesi Etihad controllasse la compagnia con il 35%, subito partirebbero i ricorsi delle altre compagnie europee, che cercherebbero di fare revocare ad Alitalia la licenza di vettore comunitario. A quel punto la nuova Alitalia in versione araba non potrebbe più compiere collegamenti interni all’unione.

 

Per Lufthansa l’ingresso di Etihad in Alitalia sarebbe un aiuto di Stato mascherato. Lei che cosa ne pensa?

Questa reazione conferma il fatto che Lufthansa non apprezza l’arrivo di Etihad sui cieli europei, e di conseguenza mi aspetto ricorsi molto seri in sede Ue. Anche interventi di sostegno a questa operazione che non prevedano esborsi finanziari, bensì cambiamenti di regole, possono a loro volta essere interpretati come aiuti. Il fatto che lo Stato si faccia carico di persone in esubero e in cassa integrazione potrebbe essere considerato come aiuto di tipo non monetario. A meno che l’azionista principale di Alitalia sia europeo, e in questo caso le altre compagnie non potranno dire nulla.

 

Quale può essere la soluzione?

Se l’accordo con Etihad va in porto, c’è bisogno di un altro azionista forte europeo e non vedo altre possibilità se non Air France. La compagnia francese dovrebbe contare un po’ di più di Etihad per non cadere nel rischio di un’infrazione Ue.

 

Se questa ipotesi si avverasse, chi darebbe l’indirizzo gestionale e strategico?

Se a farlo fosse Etihad, si potrebbe creare un problema di competizione con Air France. Se le due compagnie accettassero di darlo insieme, dovrebbero tenere conto delle esigenze di entrambe e quindi probabilmente la soluzione sarebbe meno vantaggiosa per l’Italia. Ma soprattutto, se le due compagnie entrano insieme Etihad non potrebbe usare Alitalia per fare concorrenza ad Air France sui cieli europei.

 

(Pietro Vernizzi)