Caro direttore,

Ci risiamo: per l’ennesima volta spunta fuori la Tobin Tax europea. Naturalmente prima delle elezioni del 25 maggio! Sembra proprio che il populismo e la demagogia siano il regno della politica europea degli ultimi anni. Forse i politici pensano di farsi vedere “forti” con coloro che ritengono i responsabili della crisi, ossia la finanza. Ma nel fare questo colpiscono (consapevolmente) il piccolo risparmiatore, che con quella crisi non ha niente a che fare! E che continua a pagare solo e sempre nuove imposte. In Italia, ad esempio, aumenteranno quelle sul risparmio. Chissà cosa accadrà quando tutti cominceranno a riflettere su chi sia il vero responsabile della crisi di un Paese, ossia la politica: cosa succederà a quel punto? Si comincerà a mettere qualche testa sulla ghigliottina, come accadde in Francia verso la fine dell’Ancien Regime?



Può darsi che alla fine la Tobin Tax non si farà, o quanto meno è ciò che mi auguro per il bene di tutti; ma se si facesse sarebbe l’ennesima beffa concertata dalla burocrazia che domina questa Europa. Guaio più grosso è che la prova dei danni derivanti dall’applicazione di una tassa che in Italia ha forti profili di incostituzionalità (ma a nessuno pare fregare molto di questo), deriva dai paesi che l’hanno applicata negli anni ‘80. La Svezia, ad esempio (ma lo abbiamo ripetuto una miriade di volte), è la prima ad avere rinunciato alle richieste della Commissione europea sulla Tobin, perché si è resa concretamente conto di quanto essa l’abbia danneggiata nel momento in cui fu applicata.



Noi oggi abbiamo a che fare con un Presidente del consiglio non eletto che si arroga il diritto di aumentare l’imposta sulle rendite finanziarie (in pochi anni +110%!) per “uniformarle” a quelle europee, ma che non uniforma il sistema agli altri paesi, i quali (per la stragrande maggioranza) non hanno applicato alcuna Tobin sui loro mercati.

Vogliamo parlare poi di quanto introitato finora dal Governo italiano grazie alla Tobin Tax? Esattamente la cifra che noi di IFMAdvisor avevamo detto: loro si aspettavano oltre il miliardo, noi avevamo comunicato una cifra attorno ai 250 milioni di euro… e così è stato! Ma c’è da aggiungere molto di più: vogliamo parlare di quanto perduto in termini di gettito (che controbilancia quei 250 milioni incassati) da coloro che sono andati via dall’Italia per colpa di questa stupida tassa? Io ne sono l’esempio lampante, portando il mio capitale e la mia conoscenza altrove. Niente più Capital Gain, niente più Tobin: in tutto si stima che abbiano perduto un gettito di oltre 169 milioni di euro.



Cos’altro aggiungere? Da mesi ripetiamo in rete, unico mezzo per fargli arrivare qualche parola o proposta, di smetterla con questa buffonata! Ma Renzi prosegue dritto per la sua strada, che porterà moltissimi altri danni. Questa è la politica sana che doveva portare a un cambiamento? Mi spiace per i miei connazionali e per tutti coloro che ancora non sono andati via dal Paese. Li invito a svuotare le casse e portare il denaro, la famiglia e l’impresa altrove, perché l’Italia è destinata al buio.

Parlando dell’Europa e riprendendo il discorso Tobin Tax, se questa tassa dovesse essere applicata così com’è stata pensata, altro che 50 miliardi di introiti! A mio modesto parere, quello che accadrà sarà questo: si creeranno nuovi prodotti strutturati e fuori dalla portata della Tobin oppure la maggioranza dei broker si sposterà fuori dalla Comunità europea. Alla fine, altro che introito di 50 miliardi: perderebbero circa 15 miliardi di gettito! Soprattutto se introducessero l’imposta sulle operazioni intraday. Non solo non andrebbero nemmeno in pareggio, dunque, ma in forte perdita!

Anche questa volta, sto parlando di numeri basati su calcoli fatti da chi sui mercati opera. Sarà meglio che i governanti facciano bene i loro conti e smettano di tassare imprese, famiglie e risparmi. Il popolo potrebbe presto ribellarsi seriamente e la storia di Luigi XVI diventerà per Renzi e i suoi colleghi europei una realtà.

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