Il lunedì da bollino nero per le imposte è infine giunto: oggi, lunedì 16 giugno, gli italiani sono chiamati a pagare un corrispettivo di 54,5 miliardi di euro in tasse e tributi. Fa capolino, innanzitutto, la Tasi, specialmente per quei 2.296 Comuni che ne hanno deliberato le aliquote entro il mese di maggio 2014 (tra cui vari capoluoghi come Trento, Bologna, Napoli, Torino, Venezia Cagliari e Aosta). Negli altri comuni, invece, se la delibera sull’aliquota arriverà entro il 10 settembre 2014 la tassazione andrà versata entro il 16 ottobre 2014, altrimenti si dovrà pagare acconto e saldo tutti in una volta entro il 16 dicembre. La Tasi è definibile come “la vecchia Imu”, ovvero è una tassa sulla prima abitazione residenziali e sugli immobili strumentali: il calcolo della base imponibile è uguale, appunto, a quello della vecchia Imu e prevede una rivalutazione al 5% della rendita catastale moltiplicata per il coefficiente dell’immobile in questione. A seguito di questo passaggio, si deve applicare l’aliquota stabilita, che va ricercata sul sito del Comune stesso di appartenenza. Ci si può rivolgere, per il calcolo, ad un commercialista, al Caf; o in alternativa esistono dei siti web specializzati che fungono da calcolatori e permettono anche di stampare il modello F24 di pagamento. Ad aggravare ancora questo atteso giorno di scadenza, va ricordato che secondo una simulazione del Servizio Politiche Territoriali della Uil la Tasi per molte famiglie sarà più pesante dell’Imu 2012, e a questo risultato concorre il fatto che a decidere le detrazioni a riguardo siano i singoli Comuni. Per le seconde e terze case, e per qualsiasi immobile differente dalla prima casa, andrà invece versata l’Imu: da essa sono comunque escluse le singole pertinenza della prima casa. La scadenza fissata per oggi è quella dell’acconto, in base alle aliquote 2013. Invece, a dicembre, potrebbe esserci un saldo, in base alle aliquote che verranno fissate per il 2014.



Anche per le imprese oggi è una giornata da “patata bollente”, in quanto dovranno versare Irpef, le addizionali Irpef, l’Irap, l’Ires, l’Iva e una serie di imposte minori. Il segretario dell Cga, Bortolussi, ha affermato che “non sono pochi i piccoli imprenditori che hanno trascorso queste ultime notti in bianco con il pensiero di come fare per recuperare le risorse per onorare questo vero e proprio ingorgo fiscale”: infatti, oltre ad essere già alto l’onere dei contribuenti in Italia, è anche emerso che il tempo che si dedica al pagamento e ai versamenti risulta altrettanto elevato. Tra tutte le tasse di questo lunedì nero, secondo i dati del Cga, sembra che il primato di “tassa più onerosa” sia detenuto dall’Ires, l’imposta sul reddito delle società, che dovrebbe raccogliere circa 14,7 miliardi di euro. Al secondo posto troviamo Imu e Tasi con 10,8 miliardi di euro e sul terzo gradino del “podio” troviamo le ritenute Irpef, con 9,7 miliardi di euro.

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