“A oggi il numero degli esuberi in Alitalia si è ridotto a circa 980”. Lo ha rivelato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, il quale ha aggiunto che “250 assistenti di volo anzichè andare in mobilità avranno il contratto di solidarietà, c’è la disponibilità di Alitalia e di Etihad”. Mentre i 980 lavoratori in esubero “andranno in mobilità con l’80% dello stipendio per 4 anni e si utilizzerà il contratto di ricollocamento previsto dall’ultima legge di stabilità”. Ne abbiamo parlato con Antonio Divietri, presidente di Avia, Assistenti di volo italiani associati.



Come valuta il punto cui è arrivata la trattativa?

Per quanto ci riguarda, cioè per quanto riguarda Avia e la questione degli assistenti di volo, noi abbiamo fatto degli enormi passi avanti. Gli esuberi reali e oggettivi degli assistenti di volo in questo momento sono poco meno di 160, rispetto alle cifre iniziali che erano quadruple. Si sono quindi ridotti del 75%. Ancora più importante è stata l’offerta del governo per quanto attiene al personale certificato del trasporto aereo. Quel tipo di strumento che noi chiedevamo da tempo, una volta che è in capo a Enac, è realmente in grado di funzionare. Quindi effettivamente nel momento in cui c’è un’operazione del genere che non consente più di generare nuove certificazioni fino a che c’è del personale certificato senza lavoro, nei fatti rispetto alle linee di tendenza del trasporto mondiale e aereo in particolare, ci dà delle ragionevoli certezze a meno di guerre mondiali che questo personale sarà tutto riassorbito.



E per quanto riguarda il personale di terra?

In questo caso il problema ha chiaramente un’altra natura e quindi comprendiamo le difficoltà del tavolo a trovare una soluzione. Per quanto riguarda gli assistenti di volo l’impegno che è stato messo dal governo, soprattutto con un ufficio di ricollocamento specifico, ci fa essere sereni.

Si riuscirà a raggiungere un accordo nei tempi previsti dal ministro Lupi?

Noi dobbiamo farcela, anche se gli scogli sono tanti. Il primo è quello degli esuberi, che oggi finalmente è diventato il tema centrale dopo essere lasciato abbastanza sullo sfondo. A essere privilegiato era stato il contratto di settore, che è un altro dei problemi che grava. Abbiamo un unico gruppo, Assoaereo, che farà questo contratto. Al suo interno c’è un’unica compagnia, Alitalia, e una sua consociata che aderirebbero a questo strumento.



Firmerete il contratto di settore?

A noi il contratto di settore sembra inutile, ma siamo pronti a firmare immediatamente una moratoria di tre anni rispetto al contratto in essere in Alitalia.

 

Quali sono gli altri scogli?

Il principale rappresentato dai soldi che dobbiamo dare, perché Alitalia ci ha chiesto di restituire parte dei nostri stipendi. Anche in questo caso il 75% della cifra restituita, e stiamo parlando di 48 milioni di euro, sarà in capo ai naviganti. Su questo, nel momento in cui troviamo degli strumenti di equilibrio rispetto al futuro, si va all’attacco del mercato, si ricomincia a fare utile, quei soldi ce li dovranno ridare.

 

(Pietro Vernizzi)