A sorpresa l’accordo sugli esuberi dei dipendenti Alitalia è stato firmato da Cisl e Cgil ma non dalla Uil. Uiltrasporti ha spiegato la decisione affermando che intende confrontarsi con i lavoratori e promuovere comunque una forma di consultazione. Nel frattempo Giovanni Centrella, segretario generale di Ugl, ieri ha incontrato Gabriele del Torchio, amministratore delegato di Alitalia. Ne abbiamo parlato con Marco Veneziani, segretario nazionale di Uiltrasporti.



Per quale motivo Uiltrasporti ha deciso di non sottoscrivere l’accordo sugli esuberi?

Questo accordo viola i diritti della rappresentatività. I piloti e gli assistenti di volo sono una categoria particolare, con normative proprie e regole legate alla sicurezza del volo. E’ importante che queste regole siano pattuite e ratificate da loro, ma l’attuale contratto non lo permette. Abbiamo tentato in tutti i modi una mediazione con gli altri sindacati, ma non c’è stato nulla da fare. Il contratto deve essere sottoscritto da piloti, assistenti di volo e personale di terra delle organizzazioni sindacali, e deve poi essere ratificato da almeno il 50% di queste categorie.



Oltre a una questione di metodo, nel merito perché non condividete questo accordo?

Quella della rappresentatività è una questione molto importante per il futuro della categoria: ognuno deve poter decidere del proprio contratto. Ammesso che arrivasse al 50% + 1, come previsto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, questo accordo andrebbe messo a referendum.

Che cosa chiedete per dare il vostro sì all’accordo?

Chiediamo una mediazione per trovare una soluzione equa e giusta nel rispetto dei diritti dei lavoratori. E secondo lei quale sarebbe questa mediazione giusta ed equa? Oltre alla questione della rappresentatività, c’è anche un altro aspetto. I 31 milioni di euro che ci sono stati chiesti da Del Torchio e Alitalia, abbiamo chiesto di pagarli non in 6 mesi ma almeno in un anno.



Come valuta invece la soluzione trovata per i piloti?

Per quanto riguarda i piloti la soluzione si è trovata. Alla fine il numero dei lavoratori di Alitalia è stato largamente ridotto, perché erano 2.250 e alla fine saranno circa 800. Dopo di che per questi 800 ci saranno degli ammortizzatori sociali importanti, e inoltre c’è un ente che cercherà di riportare la questione sotto il patrocinio dell’Enac e di trovare dei posti di lavoro per questi signori che comunque dopo essere rimasti a terra per alcuni anni avranno dei buoni ammortizzatori sociali.

 

(Pietro Vernizzi)