Sindacati sul piede di guerra dopo l’annuncio fatto dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, del nuovo blocco del salario degli statali. “In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono”, ha detto la responsabile del dicastero scatenando non poche polemiche. “Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse”, ha commentato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. “Bisogna decidere che cosa si vuol fare – ha aggiunto la sindacalista – Il presidente del Consiglio e il governo hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perché era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perché era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori”. La Cgil chiede quindi “coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all’impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni. Bisogna mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti, non possiamo uscire dalla recessione”.
“In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono”. Sono queste le parole di Marianna Madia, ministro della Pubblica Amministrazione, a margine dei lavori in commissione Affari Costituzionali del Senato, circa il rinnovo contrattuale per i dipententi pubblici. L’esponente di governo del Partito Democratico ha aggiunto che, in un contesto di crisi e congiuntura economica come quello attuale, l’esecutivo di cui fa parte guarda, “”prima di tutto a chi ha più bisogno”: indi per cui sono stati confermati gli 80 euro, “che vanno anche ai lavoratori pubblici” sotto una certa soglia di reddito, inclusi come detto anche gli statali. D’altra parte, sottolinea il ministro, “i contratti hanno iniziato ad essere bloccati all’inizio della crisi”. Una crisi che “visti i dati sull’economia” prosegue e che “il governo è impegnato” a superare. Uno sforzo che secondo il ministro deve coinvolgere “tutti” sia “il governo che le parti sociali”.