Ancora un taglio del costo del denaro, il settimo a partire dal settembre 2011. La Banca centrale europea, durante il Consiglio direttivo andato in scena oggi, ha deciso di abbassare il tasso di interesse di riferimento portandolo dallo 0,15 allo 0,05 per cento, un nuovo minimo storico. Niente “bazooka” quindi, cioè il varo di un piano di acquisto di titoli di stato (il cosiddetto Quantitative Easing) per rilanciare la crescita dell’Eurozona, ma altre misure stabilite oltre al nuovo calo dei tassi di interesse: in conferenza stampa, Mario Draghi ha infatti annunciato l’acquisto dei cosiddetti “Asset backed securities” (Abs) che prenderà il via a ottobre 2015: “solo titoli semplici e trasparenti” che impacchettano prestiti a famiglie e imprese. Il Consiglio direttivo dell’Eurotower ha poi deciso di ridurre anche il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali (dallo 0,40 allo 0,30%) e quello sui depositi (da meno 0,10 a meno 0,20%), spiegando che verranno prese in considerazione “ulteriori misure non convenzionali nell’ambito del proprio mandato” se assisteremo a un “periodo troppo prolungato di bassa inflazione”. Dal Consiglio direttivo sono infine giunte nuove previsioni di crescita e sull’inflazione: nel primo caso, per il 2014 le stime sono state ridotte allo 0,9%, mentre l’inflazione nell’Eurozona dovrebbe portarsi nel 2016 all’1,4% (dall’attuale 0,3%).