Tante le reazioni dal mondo della finanza alla mossa della Banca centrale europea (Bce) che ha dato il via al cosiddetto Quantitative easing, un programma di acquisto di titoli per un totale di 60 miliardi di euro al mese. “Draghi supera le aspettative e mostra di comprendere appieno le difficoltà congiunturali europee con una manovra importante nei numeri e nelle forze messe in campo”, ha detto Claudia Segre, segretaria generale Assiom Forex. Quanto previsto, ha aggiunto, “rispnde appieno agli obiettivi di bilancio e superano le aspettative di mercato”. Soddisfatto anche il presidente dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), Antonio Patuelli, il quale ha giudicato “molto positivamente” le mosse della Bce che “rappresentano un importante fattore che favorisce la ripresa dello sviluppo nella zona euro e che si assomma ad altri elementi favorevoli quali la riduzione del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro rispetto a dollaro e dranco svizzero e i tassi già infimi”. Non è invece così convinto Johannes Mueller, Cio Wealth Management Germany di Deutsche AWM (Gruppo Deutsche Bank), secondo cui “dal punto di vista economico, siamo del parere che gli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce non saranno né una panacea né un male. Il duraturo effetto positivo sull’economia verrà probabilmente dalla svalutazione dell’euro, che equivale a un piccolo programma di stimolo”. In ogni caso, spiega ancora il tedesco, “l’impatto complessivo del Qe rischia di essere limitato”.



Mario Draghi ha lanciato il Quantitative easing della Bce. A partire da marzo, l’Eurotower procederà all’acquisto di titoli pubblici e privati per 60 miliardi di euro al mese, fino a settembre 2016. In totale quindi la manovra sarà di oltre 1.000 miliardi di euro, in linea con alcune delle aspettative degli analisti, a metà strada tra chi prevedeva 1.000 miliardi in un anno e chi solo 500 (saranno infatti 720 in un anno solare e 600 nel 2015). L’acquisto di titoli dei singoli paesi avverrà secondo le quote di partecipazione al capitale della Bce: questo vuol dire che saranno maggiori gli acquisti di titoli tedeschi e francesi rispetto a quelli italiani. Inoltre, il 20% dei bond sarà soggetto alla condivisione delle perdite. Il programma potrebbe comunque estendersi oltre settembre 2016, dato che Draghi ha spiegato che gli acquisti continueranno fino a quando il tasso di inflazione non sarà allineato al target della Bc, che ricordiamo essere al 2%.



L’annuncio di Draghi ha portato in discesa il cambio euro/dollaro, vicino a quota 1,155. Le Borse hanno lievemente aumentato i rialzi. I mercati devono infatti ancora studiare tutti i dettagli del piano, che ancora non è chiaro se includerà i titoli di stato della Grecia e quelli “junk” o se invece sarà limitato a titoli con particolari caratteristiche di rating. Va poi detto che poco prima dell’inizio della conferenza stampa di Francoforte, Oltreoceano sono stati diffusi dei dati macroeconomici non molto incoraggianti, visto che le richieste di sussidi per la disoccupazione in America sono state lievemente superiori alle aspettative.

Leggi anche

SCENARIO UE/ Le chances di von der Leyen tra socialisti, Meloni, Germania e Draghi