La vicenda di Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia indagato dalla Procura di Spoleto all’interno dell’inchiesta Bps, continua ad avere contorni poco chiari, con tante mezze voci e pochissime conferme per capire se effettivamente l’indagine punta su Visco o se l’informazione del Fatto Quotidiano, che è uscita in prima pagina stamattina con questa notizia, è parzialmente rivedibile. Al momento anche gli atti della Procura di Spoleto sembra che confermino il tutto, con le accuse di corruzione, truffa e abuso d’ufficio nell’ambito del commissariamento della Banca di Spoleto comprata poi da Banco Desio. Commento molto netto del Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia: «Auguro a Visco di chiarire subito tutto e sono convinto che sul piano personale lo farà. Il nodo politico è un altro: se un’autorità indipendente si trasforma in advisor». Così l’esponente del Pd intervenuto ad Omnibus su La7 in mattinata: secondo Bocca, Bankitalia deve poi anche vigilare e non consigliare acquisti di altre banche, come lui stesso invece giudica che sia andata l’intera faccenda. «Così anche deve fare sul Parlamento italiano, su come e quali leggi fare»; insomma, un attacco molto netto anche se al momento non si hanno molte conferme sull’indagine ad Ignazio Visco.

Dopo una mattina molto fumosa con la “bomba” lanciata da Il Fatto in edicola su Ignazio Visco indagato, e con la mancanza di riscontro da parte dell’interessato e dall’intera Banca d’Italia, è arrivato da pochi minuti l’aggiornamento importante dalla stessa Procuera di Spoleto. Riporta l’Ansa che esiste un “certificato d’scirzione a registro” di una parte offesa di cui la stessa Ansa h ani mano una copia: con questo si viene a sapere che dagli atti della Procura di Spoleto risulta il Governatore d’Italia, Ignazio Visco, indagato dal 28 gennaio 2015 per concorso in corruzione, abuso d’ufficio e truffa ma anche “infedeltà a seguito d’azione o promessa d’utilità”, riferisce ancora l’Agenzia di stampa rispetto agi atti verificati. Insomma, la vicenda si infittisce con la domanda che andrà verificata nelle prossime ore di come sia possibile che un avviso di indagine sia arrivato alla luce 10 mesi dopo l’inizio e se effettivamente al diretto interessato, Ignazio Visco, sia stato recapitato tale avviso. L’inchiesta sappiamo che riguarda il commissariamento di Bps e la successiva vendita al Banco Desio, anche se restano ancora molto oscuri i tratti della vicenda.

Si tratta di truffa, abuso d’ufficio e corruzione, sono queste le durissime accuse cui, secondo agenzie di stampa e soprattutto il Fatto Quotidiano, sarebbe sottoposto Ignazio Visco, il Governatore della Banca d’Italia. Un vero e proprio boomerang di notizie quello creato stamattina dall’apertura del quotidiano in edicola diretto da Marco Travaglio che inserirebbe il nome di Visco all’interno di una maxi inchiesta sul commissariamento di Banca Popolare di Spoleto e la successiva vendita al Banco di Desio. Le accuse sono davvero pesanti anche se al momento la smentita da fonti interne a Banca d’Italia è altrettanto netta: «con riferimento alla notizia comparsa oggi sulla stampa relativa alle vicende della Banca Popolare di Spoleto, la Banca d’Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell’autorità giudiziaria». L’inchiesta della magistratura di Spoleto, diretta dal pm Gennaro Iannarone, coinvolge oltre a Visco anche i commissari nominati da Bankitalia, i componenti del comitato di Sorveglianza e l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado che ora è anche vicepresidente di Banco Desio. Una vicenda molto particolare e ancora sotto l’occhio del mistero dato che non arrivano conferme dell’indagine su Ignazio Visco e la sua scrittura sul registro degli indagati. Si cerca però di far luce su quel commissariamento che secondo il Fatto Quotidiano sarebbe stato condotto in maniera del tutto illecita dall’attuale Governatore di Banca d’Italia.

Ignazio Visco indagato dalla Procura di Spoleto. Lo scrive Il Fatto Quotidiano, secondo cui il Governatore della Banca d’Italia sarebbe implicato un’inchiesta riguardante il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto e la sua successiva vendita al Banco di Desio avvenuta l’anno scorso. Secondo quanto scrive il quotidiano diretto da Marco Travaglio, tra gli indagati ci sarebbero anche i commissari nominati da Bankitalia, i componenti del Comitato di sorveglianza e l’attuale Presidente di Bps (e vicepresidente dei Banco Desio), Stefano Lado. Va detto che a febbraio Il Consiglio di Stato aveva annullato il commissariamento di Bps e della cooperativa Spoleto Crediti e Servizi (che deteneva il 51% della banca). Proprio la cooperativa, con la vendita al Banco di Desio della Popolare di Spoleto, ha visto diminuire la sua quota in Bps al 10%, con un danno economico per i suoi soci. Tuttavia il Mef aveva poi confermato il provvedimento di commissariamento avviato nel 2013. Fonti della Banca d’Italia riferiscono che a palazzo Koch non si è a conoscenza di alcuna iniziativa dell’autorità giudiziaria.