La fiducia dei consumatori va ai massimi da 13 anni, quella dei produttori da 7 anni. Mi arrendo e depongo le armi. Sì, mi arrendo alla psico-economia. Credevo che la crescita, dovendosi fare con la spesa, sarebbe mancata mancando i redditi sufficienti a farla e invece no, almeno in prospettiva. Sì, perché se sale la fiducia di consumatori e imprese a settembre, dal mese successivo gli ottimisti cominceranno a spendere.



Sta scritto tra le righe di quel che scrive l’Istat. L’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 112,7 da 109,3 di agosto, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale a 106,2 da 103,9 e mostra progressi in tutti i settori. La fiducia dei consumatori si mostra ai massimi da maggio 2002 e l’indice sulle imprese risulta al top dal dicembre del 2007. “Entrambi gli indici – sottolinea l’istituto statistico – permangono ai livelli massimi osservati negli ultimi due anni”. 



Migliorano le stime sia dei giudizi, sia delle attese dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese (a -47 da -61 e a 14 da 6). Gli intervistati vedono un rallentamento della crescita dei prezzi sia nei 12 mesi passati, sia nei prossimi 12 mesi (a -19 da -14 e a -18 da -14). Diminuiscono significativamente le attese di disoccupazione (a 7 da 25). Riguardo le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello del settore manifatturiero (a 104,2 da 102,7), quello delle costruzioni (a 123,3 da 119,5), quello dei servizi di mercato (a 112,2 da 110,0) e quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8). Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -11 da -15 il saldo) che le attese sulla produzione (a 12 da 11), mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili.



Ottimismo perché pochi hanno avuto 80 euro in busta paga, mentre tutti hanno redditi fermi al 1985? Perché si prevede un taglio dell’Imu? Per il conforto rigorosamente congiunturale che da il Qe, la svalutazione dell’euro fino alla riduzione del prezzo delle benzine? Ottimismo a debito come rende noto l’Abi? Crescono, infatti, le erogazioni di prestiti bancari per le imprese e dei mutui immobiliari concessi alle famiglie, registrando un +27,2% per operazioni di credito al consumo.

Se l’ottimismo per ottimismo fa 64’ttrismo, fa pure il migliore dei mondi possibili? Sia come sia, ma con la fiducia si fa la crescita? Sì, se ci si può fare la spesa!

Beh, di questi tempi la fiducia si mostra un bene: fa vendere, è pure scarsa se non dispersa in mille rivoli. Merce, insomma, di valore. Metterla a reddito si può, si deve. L’ottimista che vende, abbassando i prezzi, l’acquista. L’ottimista che compra, aumentato il potere d’acquisto, alfine spende per fare l’agognata crescita. E già, la crescita si fa con la spesa!