Pubblicato oggi l’osservatorio Inps sulle imprese che ha rivelato un netto calo delle unità aziendali con dipendenti: tra il 2012 e il 2014 si sono ridotte di 110.000, scendendo quindi del 2,89% rispetto al 2013 e ben del 6,3% rispetto al 2012. Sembra quindi che nell’ultimo biennio l’impresa italiana abbia fatto un salto nel passato lungo 10 anni, cancellando l’incremento aziendale registrato tra il 2005 e il 2008. Oggi il maggior numero di imprese, il 79%, ha assunto 1-5 dipendenti e l’87,4% ne ha un massimo di 15. Solo 712 aziende hanno invece oltre 1000 stipendiati fissi. Dal documento uscito oggi emerge anche il calo dei lavoratori privati, che nel 2014 sono calati dello 0,5% dall’anno precedente, passando a 11.746.679. Nonostante l’85,5% abbia un lavoro a tempo indeterminato, solo il 74,1 di questi è impiegato a tempo pieno. Nel 2013 i full time erano invece il 75,2%.
Il maggior numero di dipendenti sono operai, per un numero pari a 6.148.063. La loro retribuzione si aggira attorno ai 21.343 euro – 24.628 per gli uomini e 16877 per le donne, che molto più spesso richiedono contratti part time – su 242 giornare lavorative.
La media degli assunti dell’anno è di 11,74 milioni, di cui la maggior parte al Nord del nostro Paese, per un numero pari a 6.772.531 contro i 2.423.204 del Centro e i 4,2 al Sud. Dall’osservatorio emerge anche che all’estero ci siano 11.564 lavoratori dipendenti: il 77,9% di quelli al Nord Ovest ha un contratto full time. L’87,3% di loro ha un contratto a tempo indeterminato. Nelle isole invece solo il 64,4% di loro ha un contratto di tutta la giornata.
L’anno scorso hanno avuto un rapporto di lavoro dipendente con almeno una giornata pagata per una media di 7.975 euro per circa 114 giornata pagate oltre 516.000 persone. Anche in questo caso il maggior numero di lavoratori assunti è svolge una professione da operaio (72,3%). Gli impiegati sono solo il 26% e gli altri lavori l’1,6%