Ci sono diversi interventi per le imprese nella manovra, nonostante il taglio dell’Ires dal 27,5% al 24%. Per esempio, c’è l’introduzione del “superammortamento”, ovvero una maggiorazione del 40% del costo fiscalmente riconosciuto per l’acquisto di nuovi beni strumentali (effettuati a partire dal 15 ottobre di quest’anno). Per chi investe al Sud c’è anche il riconoscimento di un credito d’imposta, variabile a seconda della dimensione aziendale: 20% per le piccole imprese (con un tetto di 1,5 milioni di euro), 15% per quelle medie (tetto di 5 milioni) e 10% per le grandi (tetto di 15 milioni). Inoltre, viene azzerata l’Irap per i settori dell’agricoltura e della pesca Tra le novità della manovra 2015 c’è quella del pagamento del canone Rai in bolletta. L’importo scende a 100 euro dagli attuali 113,5: l’idea del Premier è che l’importo possa scendere ulteriormente in futuro, grazie al fatto che verrà recuperata molta dell’attuale evasione. Secondo una ricerca di Mediobanca R&S, infatti, il canone non viene pagato dal 30,5% degli italiani. Milano sarebbe la città con il tasso di evasione più alto (42%), mentre a livello di provincia il primato spetta a Crotone (53%). L’idea sarebbe quella di far pagare il canone in dieci rate, addebitando l’importo sulla bolletta elettrica, senza che questo concorra alla determinazione dell’imponibile della bolletta stessa.
All’interno della Legge di stabilità c’è anche il decreto salva banche e, soprattutto, lo stanziamento di un fondo da 100 milioni di euro, finanziato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, che servirà ai risarcire chi ha investito in obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. La somma non copre ovviamente tutte le perdite subite e ancora mancano i provvedimenti attuativi per determinare le modalità concrete che porteranno a individuare quali risparmiatori potranno essere risarciti. Per ora è noto che Renzi intende affidare il compito di esaminare i riscorsi dall’Autorità nazionale anticorruzione.
La Legge di stabilità contiene una misura specifica per gli italiani che compiranno 18 anni nel 2016. Ha fatto parecchio discutere perché ritenuta una mossa puramente elettorale nei confronti di chi dovrà andare a votare per la prima volta alle amministrative e perché ha distolto risorse altrimenti destinate ad altri interventi come la riduzione dell’Ires. Stiamo parlando del “bonus cultura” destinato appunto ai neo diciottenni, che assegnerà 500 euro da utilizzare per l’acquisto di biglietti di cinema, teatri, musei, mostre, spettacoli dal vivo, concerti, nonché di libri. Tra le misure contenute nella Legge di stabilità, ve ne sono alcune che avranno un impatto sulle modalità di fare acquisti. Per esempio, dal 1° gennaio si potranno utilizzare i contanti per i pagamenti fino a 2.999,99 euro (contro gli attuali 999,99), salvo che per i money transfer. Inoltre la manovra lascia invariati il “tetto” per l’erogazione in contanti delle pensioni a 1.000 euro. Tale soglia resta anche per i pagamenti della Pa. Tuttavia viene incentivato anche l’uso di carte e bancomat: commercianti e professionisti dovranno accettare pagamenti con questa modalità, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica. Dal 1° luglio, inoltre, la moneta elettronica si dovrà poter usare anche per pagare la sosta dei veicoli. Con 162 voti favorevoli e 125 contrari, il Senato il 22 Dicembre 2015 ha approvato la Legge di stabilità sui cui era stata posta la fiducia. Dunque la manovra ha ottenuto il via libera definitivo del Parlamento. Tra le novità che porterà c’è l’allungamento dei termini per l’accertamento dell’Iva e delle imposte sui redditi. Si passa quindi dal 31 dicembre del quarto anno successivo a quello della dichiarazione al 31 dicembre del quinto anno. In caso di dichiarazione di Iva nulla, l’accertamento può essere effettuato fino all’ottavo anno successivo. Tra le misure che sono state approvate con la manovra 2015 riguardante la Legge di Stabilità c’è anche il rinnovo delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni delle case e il risparmio energetico, con un’importante novità: il bonus mobili per le giovani coppie. Dunque per chi ristruttura casa ci sarà un’agevolazione del 50% anche per mobili ed elettrodomestici, con un “tetto” di 10.000 euro. Un bonus che varrà anche per le giovani coppie (cioè con almeno un membro sotto i 35 anni) che acquisteranno una casa destinata ad abitazione principale (quindi senza necessità di ristrutturazione), con un tetto che viene portato a 16.000 euro. Restano poi le “classiche” detrazioni del 50% per gli interventi di ristrutturazione e del 65% per il risparmio energetico legati alla casa.La manovra 2015 contiene una misura anche per la famiglie numerose. Si tratta della “carta famiglia”, una card che verrà emessa dai Comuni, in base a criteri che verranno fissati con un decreto ministeriale. La potranno richiedere famiglie sia italiane che straniere (regolarmente residenti nel nostro Paese) con almeno tre figli minori a carico. Si guarderà però anche al loro Isee, Indicatore della situazione economia equivalente. La card avrà validità di due anni e permetterà di avere sconti o tariffe agevolate per l’acquisto di beni e servizi. Inoltre potrà essere utilizzata per costituire gruppi di acquisto familiare o solidale.
La Legge di stabilità dovrebbe ricevere già oggi il via libera del Senato, con l’approvazione quindi definitiva del provvedimento varato dal Governo a metà ottobre e modificato in alcune sue parti sia da Montecitorio che da Palazzo Madama. Tra l’altro lo stesso esecutivo non solo approntato degli emendamenti, ma anche aggiunto il “pacchetto sicurezza” che ha portato il saldo della manovra sopra i 30 miliardi di euro e il rapporto deficit/Pil previsto per il 2016 al 2,4%. Il pareggio di bilancio strutturale resta confermato al 2018. Il ministro Boschi ha comunicato che il Governo ha posto la fiducia sul provvedimento e nel pomeriggio inizierà la votazione. Per il Premier Renzi la manovra rappresenta un disegno organico in cui per la prima volta le tasse scendono e gli investimenti salgono. Di certo la misura più attesa, e su cui tanta enfasi è stata posta dall’esecutivo, è l’abolizione della Tasi sulla prima casa, che non riguarderà però le abitazioni di lusso, le ville e i castelli. L’imposta non verrà pagata nemmeno dagli inquilini che detengono un immobile come prima casa. Inoltre viene abolita l’Imu sui terreni agricoli e sui macchinari d’impresa “imbullonati” (sgravio di 530 milioni). Sugli immobili locati a canone concordato i proprietari verseranno Imu e Tasi ridotta del 25%.