La Bce “sta facendo di più perché sta funzionando, non perché sta fallendo”, queste le parole di Mario Draghi, che durante una conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio ha annunciato che verrà esteso almeno fino al 2017, con possibilità di proroghe, il quantitative easing, che includerà anche le obbligazioni emesse dalle regioni e dagli enti locali. Durante l’incontro la Bce si è ufficialmente impegnata ad incrementare la liquidità reinvestendo i rendimenti dei bond. Continuerà fino al 2017 anche il progetto di rifinanziamento a tasso fisso. Draghi ha voluto porre l’accento anche sui “significativi effetti positivi” che la politica accomodante della Bce sta provocando sulle condizioni di finanziamento, sul credito e sull’economia reale”. Ciò è dimostrato dalla diminuzione del costo del credito dell’Eurozona, dalla flessione dello spread nei pars vulnerabili e dal miglioramento delle condizioni di finanziamento. Con queste parole il presidente Mario Draghi ha voluto commentare i provvedimenti anticipati questa mattina dalla Banca Centrale Europea di abbassare il tasso sui depositi straordinari da -0,2 a -0,3% e di lasciare stabile allo 0,05% il tasso di rifinanziamento, insieme a quello sui prestiti, che rimane allo 0,30%. Decisioni che, a detta di Draghi “non sono state unanimi, ma sono state prese con una maggioranza molto ampia” e per le quali pensa che “ci voglia un po’ di tempo (…) perchè vengano pienamente accettate”.
“Il taglio del tasso sui depositi è la misura di politica monetaria più efficace per creare inflazione nel breve periodo perché comporta un indebolimento dell’euro e quindi una maggiore inflazione importata”, queste le parole di Barclays a commento della misura della Bce, che abbassa il tasso sui depositi straordinari da -0,2 a -0,3%, stabilento il minimo storico. Ad annunciarlo è la Bce, che in un incontro ufficiale tenuto questa mattina ha confermato la riduzione del costo che le banche dovranno affrontare per poter depositare somme di denaro presso la propria filiale. Rimane stabile allo 0,05% il tasso di rifinanziamento e a 0,30% quello sui prestiti, così da creare un dinamico ricircolo del denaro depositato presso la Bce e incentivare di conseguenza i finanziamenti alle famiglie da parte degli istituti bancari. Provvedimenti già adottati da Danimarca, Svizzera e Svezia. Gli ulteriori dettagli sono posi stati espressi, come riportato qui sopra, nella confernza stampa di Mario Draghi che ha rilanciato l’opera della BCE.