«L’obiettivo della Grecia è usare come piattaforma di partenza la bozza Moscovici, appoggiandosi a una mediazione francese e italiana. Ciò che Tsipras trova inaccettabile è che le posizioni del Commissario Ue Dijssselbloem siano una fotocopia delle idee della Merkel». Lo afferma Teodoro Andreadis Synghellakis, giornalista della BBC greca e autore del libro-intervista a Tsipras pubblicato da Bordeaux Edizioni con il titolo “Alexis Tsipras. La mia sinistra”.Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ieri ha affermato che al momento “tutto è nelle mani di Atene”. Il governo greco sarebbe intenzionato a chiedere un’estensione di sei mesi dell’accordo sul prestito in scadenza il 28 febbraio, ma senza ricalcare in pieno il programma della Troika.



Perché il governo Tsipras ci ha tenuto a sottolineare la distinzione tra “estensione” e “programma completo”?

Il governo greco parla di “estensione economica”, e non dell’intero programma di aiuti, per indicare il fatto che non vuole che si facciano altri tagli. La richiesta di Tsipras è che si fermi la logica dei tagli lineari su cui si è basata la politica della Troika in questi anni. È su questo punto che si concentrerà gran parte della trattativa, con un prolungamento che andrà dai quattro ai sei mesi. Questo è il massimo che Tsipras possa concedere.



Perché?

Perché è stato eletto promettendo che l’austerità è finita e che la Troika appartiene al passato. Adesso propone un “accordo-ponte”, un’estensione o un prolungamento. La proposta del Commissario Ue Moscovici, sostenuta dalla Francia e avanzata all’ultimo Eurogruppo, potrebbe essere la base per arrivare alla soluzione.

Varoufakis e Tsipras hanno denunciato il fatto che Dijssselbloem avrebbe “eclissato” la bozza Moscovici. Come andrà a finire?

La proposta su cui insisterà il governo greco si baserà proprio sulla bozza di Moscovici. C’è stato un certo nervosismo per il fatto che questa bozza sia stata pubblicizzata. Il punto è che l’Europa non può riflettere solo le posizioni tedesche. Una mediazione francese o italiana potrebbe far giungere a un accordo, aiutando a comprendere le ragioni degli uni e degli altri. In Grecia le posizioni di Dijssselbloem si avvertono come assolutamente schiacciate sulle esigenze di Berlino, quasi una fotocopia delle idee della signora Merkel.



Sul piano dei contenuti che cosa propone Tsipras?

Il governo greco è pronto ad andare avanti soprattutto per quanto riguarda la riforma della Pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione, all’evasione e all’elusione fiscale. Si chiede un periodo tra i quattro e i sei mesi per soddisfare le richieste di entrambe le parti di scrivere un nuovo programma, ma si insiste sul fatto che non si può procedere a ulteriori tagli.

 

Questi ultimi a quanto ammonterebbero?

Prima delle elezioni la Troika chiedeva il taglio di pensioni e stipendi pari a 2,5 miliardi di euro. Ora da parte di Bruxelles si sente dire che c’è bisogno di misure equivalenti. Su questo punto ci sarà una trattativa molto serrata, perché in Grecia la classe media non può sostenere un ulteriore aumento delle tasse né un’ulteriore decurtazione degli stipendi e delle pensioni.

 

L’Italia dovrebbe fare di più per sostenere la Grecia?

L’Italia sta facendo la sua parte. La telefonata di martedì tra Tsipras e Renzi è stata sintomatica, anche se poi è stata diffusa soltanto una foto. Alla riunione del Pd il presidente del consiglio italiano aveva affermato che è comprensibile che Tsipras non voglia il Memorandum così com’è, perché lui ha vinto le elezioni su una piattaforma diversa, e ha invitato l’Ue a trovare la necessaria flessibilità che possa permettere il rispetto delle regole. Anche la minoranza Pd sta facendo pressioni su Renzi perché lavori per un’Europa più solidale, dimostrando fattivamente alla Grecia che si può trovare una soluzione.

 

Lei che cosa si aspetta dall’elezione del presidente della Repubblica?

È chiaro che sarà Prokopis Pavlopoulos, a meno di sorprese eccezionali. Si tratta di un politico conservatore che però non ha sposato le tesi dell’austerità e non ha partecipato ai governi Samaras. È vicino all’ex premier di centrodestra Kostas Karamanlis, ma ha buoni rapporti con Alexis Tsipras.

 

Quali conseguenze avrà questa elezione?

Mi aspetto che l’elezione di Pavlopoulos faccia riflettere lo stesso Ppe, mostrando che non tutto il centrodestra in Europa e in Grecia è a favore dell’austerità. La stessa Forza Italia del resto è nettamente contraria. Facendo eleggere un uomo del centrodestra, Tsipras intende inoltre mandare un messaggio di unità nazionale, nel momento in cui la Grecia è impegnata in questa difficile trattativa.

 

(Pietro Vernizzi)

Leggi anche

SPY FINANZA/ Quei legami della Grecia con Russia e Cina di cui nessuno parla20 ANNI DI EURO/ Il fallimento europeo che può darci ancora anni di crisiSPY FINANZA/ I conti che costringono Uk e Grecia alla "imprudenza" sul Covid