A pochi giorni dal debutto del 730 precompilato è già possibile tirare le prime somme: l’innovazione, lodevole dal punto di vista delle intenzioni, all’atto pratico non faciliterà la vita dei contribuenti. In primo luogo occorre osservare che, nonostante l’assalto ai canali telematici per la richiesta del Pin, saranno in pochi i contribuenti che utilizzeranno il modello messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, che nella sua prima edizione comprende un numero molto limitato di oneri. Le maggiori responsabilità dei Caf si ripercuoteranno sui contibuenti, alle prese con l’aumento delle tariffe (a titolo esemplificativo, nella pratica non sarà più possibile precompilare il 730 gratuitamente, come avveniva fino all’anno scorso) e costretti a produrre una mole di documenti maggiore (molti Caf, per tutelarsi, stanno chiedendo documenti come mutui, rogiti, giustificativi delle spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico, anche relativi agli anni precedenti).
Sono giorni importanti in vista della dichiarazione dei redditi e i siti di Inps e Agenzia delle Entrate sono molto consultati e frequentati. Nel primo caso non si tratta di una novità. Infatti, è stato con il Governo Monti che è stato deciso che l’Inps non avrebbe più inviato a casa dei pensionati il Cud, ma lo avrebbe reso disponibile in formato elettronico. Gli italiani hanno quindi già affrontato il processo di registrazione al sito con l’invio di credenziali utili a poter scaricare il documento, ora diventato Cu (Certificazione unica). Ogni anno però devono ricordarsi di accedere al sito per compiere questa operazione. Da quest’anno, però, i pensionati e anche i lavoratori dipendenti devono fare i conti con un altro documento fiscale reso disponibile su internet: il modello 730 precompilato.
Per ottenerlo occorre registrarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate, che, stando a dati pubblicati da Repubblica il 9 aprile, da inizio anno avrebbe ricevuto mezzo milione di richieste di nuove credenziali. Probabilmente in questi ultimi giorni il dato è cresciuto, perché proprio a partire dal 15 aprile sarà possibile avere il proprio 730 precompilato e qualche contribuente potrebbe aver rimandato all’ultimo la richiesta di registrazione al portale dell’Agenzia delle Entrate. Va detto che chi si rivolge a un Caf non deve per forza registrarsi al sito e che probabilmente un boom di iscrizioni si avrà l’anno prossimo, quando il 730 precompilato conterrà molte più informazioni (come le spese sanitarie) rispetto alla versione del 2015.