E’ una “rivoluzione copernicana del fisco” quella annunciata ieri da Matteo Renzi durante l’assemblea nazionale del Partito Democratico. Abolizione della Tasi nel 2016, abbattimento dell’Ires per le imprese nel 2017 e taglio dell’Irpef l’anno successivo a fine legislatura: questi gli obiettivi del governo resi noti dal premier che ha parlato di un “impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia del Paese” e che soprattutto non avrà ripercussioni sul debito: “Dal 2016 l’Italia sarà tra i pochi paesi a rispettare il parametro del 3 per cento. L’Italia vedrà la curva del debito calare e non aumentare. Sul debito niente colpi a sorpresa”. La riduzione sarà di 35 miliardi in meno di tre anni, che diventano 50 con i 15 già tagliati con il bonus di 80 euro e gli sgravi Irap. “Con questo governo e con la maggioranza del Pd non soltanto porteremo via l’imposta sulla casa nel 2016 e rispetteremo tutte le promesse del programma di Bersani – ha detto Renzi – ma soprattutto daremo un messaggio: il Pd non è più il partito delle tasse, non lo so se lo è mai stato, ma la percezione era questa. Adesso diventiamo il primo partito che le tasse le riduce davvero”.