La riapertura della Borsa di Atene dopo ben cinque settimane di stop è stata segnata da un perdita che andata ben oltre ogni aspettative facendo segnare un pesantissimo -23% con il comporto bancario ad essere sottoposto principalmente alle sollecitazioni dei mercati (la National Bank of Greece è andata giù del 30%). Ora la situazione sembra essere migliorata con le perdite che si sono ridotte al 16% ma comunque resta una forte incertezza. C’è da sottolineare come complessivamente dall’inizio del 2015, Atene suo malgrado, abbia dovuto prendere atto di una perdita complessiva del 47%, evidente segnale di come la crisi sia lontana dall’essere risolta.



La Borsa di Atene oggi ha riaperto dopo ben 5 settimane di stop. E subito c’è stato un tonfo con un -23%. C’è da dire che quando le contrattazioni erano state sospese, ancora non erano noti i dettagli dell’accordo raggiunto in extremis tra Grecia e creditori. E di certo gli investitori non ne hanno un buon giudizio se a crollare sono in particolare le banche, con cali intorno al 30%. C’è anche da aggiungere che l’indicatore Pmi di Markit sul settore manifatturiero greco è sceso a luglio a 30,2 dal 46,9 di giugno. Notevole il tracollo della domanda, dovuto alle misure di controllo dei capitali, che hanno influito su questo ribasso, il quale ha sicuramente influito sull’andamento borsistico, fornendo una chiara fotografia di quella che è la situazione dell’economia reale. Per il momento non ci sono ripercussioni sulle altre borse europee, con Milano che guadagna lo 0,2%.

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