Chiudono le borse europee e il bilancio a Milano non terribile grazie ad Eni: Piazza Affari chiude in flessione del 0,24% con il Ftse Mib, ma il bicchiere è da giudicarsi mezzo pieno grazie alla buonissima prestaziona di Eni. Per tutta la giornata la società del Cane a Sei Zampe ha goduto del forte vantaggio acquisito dopo l’annuncio clamoroso di ieri, con il ritrovamento di un maxi giacimento di gas offshore in Egitto che porterà numerosi frutti positivi nei prossimi mesi. Grazie all’esplosione di Eni dunque, Milano ha potuto contenere le perdite che invece nel resto d’Europa sono stati ingenti per via delle complicazioni sul mercato asiatico e sul crollo ulteriore del petrolio. Per le Borse comunque, si chiude un agosto terribile, il peggiore dal 2011 escono Il Sole 24 Ore: Piazza Affari ha perso nel complesso il 7%, Shanghai il 13% e Francoforte il 10%. L’Euro in continua flessione nei confronti del dollaro, la moneta unica viene infatti scambiata al momento a 1,1215 dollari e 136,048 yen.
Le borse europee, a metà seduta, tentano un recupero rispetto ai riscontri mattutini ma comunque si mantengono abbastanza deboli. Si difende Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che in questo momento cede soltanto lo 0,14 risultando essere tra le migliori europee anche grazie alla buona performance di Eni che guadagna oltre il 2%. La Borsa di Parigi, invece, sta cedendo lo 0,62% mentre Francoforte al momento sta registrando perdite complessive per lo 0,55%. Dati che secondo gli analisti sono stati influenzati dai alcuni dati negativi che arrivano dal Giappone in attesa di scoprire cosa verrà deciso nella prossima riunione della BCE, in programma per giovedì. L’euro, infine, viene scambiato a 1,12 dollari e 135,92 yen.
Ancora contrasto per la borsa italiana che da un lato avanza grazie alle contrattazioni di Eni che continua con il trend positivo, ora guadagna 2,08%, dopo le notizie clamorose dall’Egitto. Ma d’altra parte, il cattivo andamento delle altre piazze europee sta condizionando i titoli italiani che a metà seduta non brillano. Tra le blue chips italiane in testa al Ftse, oltre ad Eni, abbiamo UnipolSai (+1,55%) e Azimut (+1,23%) ma dopo l’avvio positivo si è spenta Saipem con – 0,24%, così come Tenaris che perde l’1,81%. Sale molto bene il titolo della Roma (+4,84%) dopo il trionfo contro la Juventus in Serie A, mentre crolla la Lazio, sempre dopo i risultati di ieri sera (-4,72%). Al momento comunque la peggior performance a Milano resta Olidata che perde l’11,25% a 0,28 euro.
Eni in grande giornata per la borsa italia, ma il resto frena: troppo più forte l’influenza delle borse europee su quella italiana, che con Piazza Affari si accoda alle altre piazze di mercati internazionali. Il Ftse Mib perde ora lo 0,83% dopo una buona partenza dovuta al balzo del titolo di Eni, che con l’annuncio-scoperta del maxi giacimento in Egitto continua a volare da tutta la mattina (ora a +2,29). Nel resto d’Europa però prevale il crollo di tutti i titoli legati al petrolio e continuano le incertezze che arrivano dalla Cina: Saipem da noi oscilla sulla parità, afferma Radiocor in un’agenzia, e Tenaris è il peggiore delle blue chips con un calo del 2,50%. Nel frattempo la Francia perde l’1,30%, Francoforte col -1,42% e Londra oggi è a riposo. Debole anche Madrid (Ibex35 -1,28%) e Zurigo con lo Smi che scivola dello 0,30%.
Ottima apertura delle borse italiane, in contrasto con quelle europee, dovuta tutta al volo di Eni che dopo la scoperta del maxi giacimento di gas offshore in Egitto ha aperto stamani con il +3,96%. Piazza Affari dunque apre benino con un +0,5% che fa i conti però con la grossa instabilità in Europa per le incertezze dell’economia cinese e le future mosse della Federal Reserve. Francoforte perde infatti lo 0,53% e Parigi lo 0,61%, Milano invece al momento guadagna positivamente. Sul fronte cambi, la moneta unica recupera a 1,1238 dollari, e 136,05 yen: il petrolio Wti invece scende dell’1,64% a 44,48 dollari al barile. Nell’intervista uscita oggi su Repubblica parla l’ad di Eni Claudio De Scalzi che commenta così l’indomani del grande annuncio sull’Egitto: «la scoperta è da brividi e trasforma lo scenario, per loro e per noi. L’Egitto diventerà autonomo e libererà gas aggiuntivo per le importazioni di altri paesi». Secondo De Scalzi poi la scoperta conferma la validità della nostra tratteggia, di insistere nella ricerca in aree mature di paesi che si conosce da decenni da un punto di vista geologico e che è stato ora scoperto in un punto molto innovativo: ovvero le rocce sedimentarie carboniche del Miocene. Secondo l’ad del Cane a Sei Zampe, i frutti positivi inizieranno a vedersi entro la fine del piano strategico 2015-2018.