Si è dimesso Martin Winterkorn, amministratore delegato di Volkswagen travolto dallo scandalo delle emissioni dei gas di scarico. L’azienda tedesca “ha bisogno di un nuovo inizio”, ha commentato il Ceo che ha deciso di accettare “la piena responsabilità” di quanto accaduto pur ribadendo la sua estraneità ai fatti. Non sono dunque bastate le scuse fatte pubblicamente subito dopo l’esplosione del caso che ha portato la compagnia tedesca ad ammettere di avere almeno 11 milioni di auto “truccate” in giro per il mondo. Anche il ministero dei Trasporti tedesco si è tirato fuori facendo sapere in una nota di non essere stato mai a conoscenza “dell’utilizzo di una tecnologia sui controlli delle emissioni”, ma la Commissione europea è tornata a incoraggiare “tutti gli Stati membri a compiere le necessarie indagini e a riferire” di eventuali frodi.  Lo scandalo si continua dunque ad allargare a macchia d’olio fino a diventare un caso politico, soprattutto dopo che l’edizione online di Die Welt ha annunciato che il governo tedesco era a conoscenza della truffa: secondo il quotidiano, infatti, “la tecnica della manipolazione dei motori è nota da tempo a Berlino e Bruxelles”.



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