La novità del canone Rai 2016 in bolletta potrebbe portare a errori e brutte sorprese per gli italiani. L’Unione nazionale consumatori (Unc) evidenzia in particolare che se l’intestatario del contratto di fornitura elettrica è diverso da chi ha pagato finora il canone potrebbe arrivare a quest’ultimo una richiesta di pagamento (in realtà già avvenuta) ingiustificata. L’Unc consiglia anche di non inviare autocertificazioni per non pagare l’imposta nel caso non si posseggano televisori. Per questo scopo va infatti compilata una dichiarazione che ancora non è disponibile. Per ogni eventuale dubbio da chiarire sul canone Rai 2016, l’Unc mette a disposizione il suo sportello on line www.consumatori.it la mail [email protected].
Porta con sé la novità del canone Rai in bolletta, ma per la tv pubblica l’anno nuovo sembra essere cominciato con il piede sbagliato. L’anno che verrà, la trasmissione di Rai 1 che ha accompagnato moltissimi italiani verso il brindisi di Mezzanotte per festeggiare il 2016, ha sbagliato il “countdown” verso l’anno nuovo, di fatto anticipandolo di circa un minuto. Come se non bastasse, poi, tra i tanti sms inviati dal pubblico che scorrevano in sovraimpressione è comparsa pure una bestemmia. La Rai ha fatto subito sapere di aver preso provvedimenti in merito e si è scusata: “In merito al messaggio gravemente offensivo – si legge in una nota di viale Mazzini – passato erroneamente in diretta durante la trasmissione L’anno che verrà e sfuggito al filtro tra gli oltre 150mila sms arrivati per celebrare l’arrivo del nuovo anno, la Rai porge le sue scuse a tutti i telespettatori. Il mancato controllo è frutto di un errore umano, il responsabile è stato immediatamente individuato e sospeso dall’azienda”. Lo “scivolone” è servito però ad alimentare le polemiche e a rinfocolare le ragioni di chi pensa sia errato pagare il canone Rai se poi il servizio offerto è di questo livello. Per esempio, il deputato Roberto Caoan ha dichiarato: “Ora sappiamo per cosa pagheranno gli italiani il canone in bolletta voluto da Matteo Renzi”.
Da quest’anno il canone Rai viene pagato direttamente in bolletta per il consumo dell’energia elettrica, nell’ambito di una iniziativa governativa tesa ad azzerare l’evasione fiscale in tale ambito e di conseguenza ad abbassare l’importo dello stesso canone. Una iniziativa che tuttavia è stata contrastata da molti tra cui anche l’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) che a tal proposito ha indetto una campagna tesa a raggiungere l’abolizione del canone Rai o quanto meno a convincere gli utenti a disdire il Canone. Tra i motivi elencati senza dubbio il cruciale è quello: “Se la Rai, il Governo ed il Parlamento non rispettano le leggi perché dovrebbero farlo gli utenti della Rai continuando a pagare il Canone – Imposta sulla Tv?”. Nel comunicato dell’associazione vengono quindi elencate una serie di violazionI da parte della Rai che hanno indotto l’Aduc a far partire questa campagna.
Tra le novità introdotte dal Governo Renzi per questo 2016 una delle più interessanti senza dubbio riguarda il Canone Rai, che per l’evidente evasione fiscale è stato inserito a carico di ogni contratto di fornitura di energia elettrica. Nello specifico, il Governo ha sempre sottolineato come il Canone verrà pagato sulle bollette relative al consumo di energia elettrica, in dieci rate per complessivi 100 euro. Tuttavia non erano ancora molto chiare le modalità di pagamento. In realtà, nelle ultime ore è stato reso noto come la prima rata del Canone gli italiani se la ritroveranno in bolletta nel prossimo mese di luglio e porterà in conto 7 mensilità per complessivi 70 euro.
La novità del canone Rai 2016 in bolletta non solo non convince Stefano Candiani, ma il Senatore della Lega Nord sarebbe proprio per abolire il tributo relativo alla tv. In un’intervista a La Provincia di Varese, spiega infatti che trova ingiustificato finanziare con i soldi dei cittadini “un carrozzone che fa acqua da tutte le parti e che è utile soprattutto per dare un posto di lavoro agli amici di chi è in quel momento al governo”. Il leghista spiega che le volte che è stato negli studi tv della Rai ha notate strutture vecchie e inadeguate con 40-50 persone che ci lavorano, mentre nelle emittenti private “trovo studi modernissimi ed efficienti, con quattro o cinque persone che mandano avanti egregiamente la ‘baracca’”. In definitiva, quindi, il servizio pubblico, inteso come informazione al cittadino, che viene svolto da Sky e La7 è lo stesso che offre la Rai, ma quello delle tv private si mantiene da solo con gli introiti pubblicitari”. Candiani quindi non solo abolirebbe il canone Rai, “ma la Rai stessa. Privatizziamola e abbiamo risolto il problema una volta per tutte”.