Sembra che il canone Rai 2016 in bolletta possa portare con sé una qualche forma di “discriminazione” tra coppie. L’Aduc ha infatti ricordato che se si è conviventi, e si ha quindi lo stesso indirizzo di residenza, si rischia di pagare il canone Rai due volte, dato che per pagare un solo canone bisogna risultare nello stesso nucleo familiare. Dunque si è sposati non ci sono problemi, ma se si è coppie di fatto?
Un problema in più sembra poi sorgere per le coppie omosessuali, dato che anche volendo non possono sposarsi in Italia. Tutto dipenderà quindi da come i singoli Comuni gestiranno gli stati di famiglia negli uffici anagrafe.
L’idea di pagare il canone Rai 2016 in bolletta non sembra piacere proprio a molti italiani e forse anche per questo sui social alcuni di loro si scambiano e condividono consigli, istruzioni, ma anche video divertenti contro l’imposta sulla tv. Come il caso di quello che è stato caricato su youtube dall’utente Vava77, che propone una divertente cover di “Hold the line” dei Toto, in cui il ritornello propone la domanda “Come mai paghiamo il canone Rai?”. Un quesito che sicuramente è comune a tanti altri utenti che non riescono proprio a digerire l’idea di versare il tributo tramite la bolletta elettrica.
Il Capodanno diventa un problema per la Rai, non solo per la trasmissione L’anno che verrà, ma anche per la protesta del Sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, che su Twitter attacca la tv pubblica. “Capodanno Gorizia ignorato da Rai.
Protesteremo con Direzione generale. Anche i goriziani pagano il canone”. Il Primo cittadino della città friulana ricorda il successo della festa nella città, ma lamenta anche il fatto che la Rai non ha nemmeno citato Gorizia nei suoi vari servizi che in questi giorni hanno reso conto di come gli italiani hanno festeggiato, anche in piazza, l’arrivo del 2016. Di certo per la tv pubblica questo non è certo un bel periodo, considerato anche che la novità del canone Rai in bolletta non fa che aumentare l’antipatia di molti italiani verso la rete pubblica.
Mancano poche firme al raggiungimento delle 60.000, traguardo fissato dalla petizione di Altroconsumo per abolire il canone Rai 2016 in bolletta. Dunque non una semplice riduzione dell’imposta, ma una vera e propria cancellazione, al di là della richiesta del pagamento insieme al conto dell’elettricità, che viene giudicato una manovra sbagliata: perché genera confusione nel consumatore che fatica a capire cosa sta pagando; perché già ci sono parecchi oneri fiscali in bolletta, che non può quindi certo diventare uno strumento nelle mani dello Stato per far cassa. Altroconsumo chiede quindi di approvare un pacchetto di riforme strutturali serio sul tema. Come prima cosa bisogna abolire il canone, provvedimento che farebbe risparmiare gli italiani ed eliminerebbe la pressione della politica sul sistema radiotelevisivo. Dovrebbe quindi rimanere un solo canale di servizio pubblico, indipendente e senza pubblicità, privatizzando gli altri (cosa che porterebbe dei soldi nelle casse pubbliche). L’associazione di consumatori chiede poi che alle reti private venga chiesto il rispetto di alcuni obblighi di servizio pubblico. Quindi sarebbe necessario abolire la Commissione parlamentare di vigilanza Rai, che non avrebbe più senso di esistere. Infine, per evitare che la privatizzazione delle reti Rai porti effetti negativi sulla pluralità dell’informazione, occorre potenziare l’operatività dell’Antitrust in questo settore.
Per non pagare il canone Rai 2016 in bolletta, chi non ha un televisore dovrà compilare l’apposita dichiarazione che verrà resa disponibile nel corso dell’anno. Molto probabilmente anche i cittadini con più di 75 anni che hanno un reddito inferiore agli 8.000 euro dovranno attendere un nuovo modulo per richiedere l’esenzione dal canone Rai. Ma cosa succede nel caso si invii una falsa dichiarazione per cercare di non pagare l’imposta? Chi verrà scoperto a evadere dovrà pagare una sanzione pari al canone stesso, più una maggiorazione di importo pari da due a sei volte quello dell’imposta. Quindi si potrà pagare fino a 700 euro di multa. Ma chi rilascia una falsa dichiarazione relativamente al non possesso della tv rischia anche due anni di carcere per aver commesso il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Arriva una proposta per cambiare il canone Rai 2016 in bolletta. A farla è l’Unione nazionale consumatori attraverso una petizione. L’associazione chiede che l’importo del canone scenda da 100 a 77 euro. Inoltre, viene chiesto di elevare a 10.000 euro (attualmente è posta a 8.000) la soglia di reddito per l’esenzione garantita agli italiani con più di 75 anni. Ma non è tutto. L’Unc chiede infatti di aumentare la copertura del segnale su tutto il territorio nazionale e che nel contratto di servizio vi sia un impegno della Rai “rispetto ai diritti dei minori, alla pubblicità ingannevole, al divieto di promozione del gioco d’azzardo, alla qualità della programmazione”. Si chiede anche di finirla “con le continue repliche estive, con il cambio improvviso dei palinsesti rispetto a quanto annunciato sui giornali, con gli sforamenti degli orari che costringono i telespettatori a fare le ore piccole, con la pubblicità sulle pagine informative del Televideo, con l’innalzamento del volume durante gli spot, con le scritte pubblicitarie trasmesse nel corso del programma”.
Il canone Rai 2016 da pagare in bolletta non darà scampo agli evasori di questa imposta. Resta il fatto che chi non ha un televisore, ma la fornitura di corrente elettrica, non deve vedersi addebitata l’imposta. Inutile darsi da fare inviando autocertificazioni: sembra ormai chiaro, come evidenziato dall’Unione nazionale consumatori, che bisognerà attende un apposito modulo, che potrà magari giungere in allegato alle bollette elettriche dei prossimi mesi, prima che arrivi l’addebito delle rate del canone Rai. Anche gli italiani con più di 75 anni e con meno di 8.000 euro di reddito annui dovranno probabilmente attendere un nuovo modulo per l’esenzione del canone che spetta loro. Quelli usati finora, preparati dall’Agenzia delle Entrate, fanno infatti riferimento alla finanziaria del 2007 che aveva posto come limite di reddito per l’esenzione 6,713,98 euro annui. Dunque chi non deve pagare, per ora può solo aspettare.
Da Massimo Corsaro arrivano parole di fuoco contro il canone Rai 2016 in bolletta. Su Twitter il deputato di Conservatori e riformisti scrive infatti: “A questo punto, il canone RAI in bolletta è più immorale del pizzo alla mafia. Unica strada è privatizzare, licenziare, togliere i partiti”. Parole che arrivando da un politico non possono lasciare di certo indifferenti perché hanno un peso sicuramente maggiore rispetto a quelle di un comune cittadino. Tuttavia non mancherà chi sarà totalmente d’accordo, ma ci sarà anche chi avanzerà delle critiche, specialmente per i paragoni tra la tv pubblica e la mafia. Staremo a vedere se ci saranno reazioni: il tweet è fresco di giornata.
Iniziato il 2016 con la novità del canone Rai in bolletta, diversi simpatizzanti del Movimento 5 Stelle ricordano su Twitter le parole usate da Alessandro Di Battista nel corso di una puntata della trasmissione diMartedì, in onda su La7. Il deputato ricordava che con l’idea del canone in bolletta, Renzi voleva distogliere l’attenzione degli italiani mentre lui metteva la tv pubblica in mano al Governo. Di Battista spiegava anche che il canone ha un senso se la televisione pubblica è libera e dà un servizio pluralista. Se questo non avviene, si chiedeva il pentastellato, perché pagare il canone? Resta il fatto che per non pagare il canone bisognerà dichiarare di non possedere un televisore, ma in caso di dichiarazione mendace si andrà incontro a un’infrazione del codice penale.
L’anno nuovo è iniziato portando con sé la novità del canone Rai 2016 in bolletta. Una novità che non piace a molti, anche perché appaiono poco chiare le modalità per evitare di pagarlo nel caso non sia dovuto. Ancora infatti non esiste il modello per dichiarare il non possesso di televisori e c’è chi teme che dovrà pagare l’imposta (o meglio che se la vedrà addebitata in bolletta) anche senza essere tenuto a farlo. Dunque qualcuno ha voluto ricordare che nel 1995 il popolo italiano si era espresso su un referendum promosso dai Radicali per abrogare la norma che definisce pubblica la Rai per avviarne così la privatizzazione.
Un referendum che è stato votato dal 57,4% degli aventi diritto superando quindi il quorum e registrando un 54,9% di SI. Dunque ben più di 20 anni fa gli italiani avevano chiesto di poter mettere la Rai sul mercato. Alla luce di questo sulla Rete non manca chi si chiede perché debba pagare il canone quando l’azienda della tv pubblica dovrebbe essere privata. Una domanda che sembra rimanere, purtroppo, senza risposta.