Alla fine le azioni Ferrari hanno terminato la giornata a Piazza Affari con un +0,02% a 44,6 euro. Si tratta di un buon risultato se si pensa che il Ftse Mib è sceso del 2,67%. Se poi si guarda al tonfo di Fca (-5,2%) e al forte calo di Exor (-4,52%), allora non ci si può proprio lamentare. Tra l’altro il titolo del cavallino rampante in giornata ha toccato un massimo di 46,19 euro. Dagli aggiornamenti della Consob si è appreso intanto che D.E.Shaw & Co. ha una posizione short dello 0,59% sulle azioni Ferrari. Le azioni Ferrari sono le uniche in rialzo sul listino principale della Borsa italiana, che sta cedendo l’1,8%. Il titolo del cavallino rampante sale infatti dell’1,4%, a quota 45,2 euro, ma in mattinata ha raggiunto un massimo di 46,19. Fca, invece, crolla del 4%, arrivando a 8,01 euro. Eppure con una nota ieri il gruppo aveva segnalato che le vendite di Jeep nel 2015 hanno raggiunto un nuovo record storico: 1,2 milioni, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. Forte la crescita (25%) in particolare negli Usa. Tuttavia il piano industriale prevede che nel 2018 il marchio raggiunga quota 1,9 milioni di vetture vendute: la strada è ancora quindi lunga.
L’avvio in rosso della Borsa italiana tiene le azioni Ferrari inchiodate a quota 44,6 euro, mentre Fca cede l’1%, scendendo sotto gli 8,3 euro. Per gli analisti di Banca Imi, Fca continuerà a cercare di chiudere un accordo di alleanza con un altro costruttore entro la fine dell’anno. “Noi continuiamo a pensare che, nonostante le parole piu’ misurate di Marchionne, il gruppo sara’ ancora focalizzato sulla ricerca di un’aggregazione per la fine dell’anno”, aggiungono gli analisti.
Le azioni di Ferrari affrontano il terzo giorno a Piazza Affari dopo aver chiuso ieri in rialzo del 2,11%. Si riparte quindi dai 44,59 euro della chiusura di ieri, anche se in giornata si era toccato il massimo di 45,33 euro. Gli scambi sul titolo si sono quasi dimezzati rispetto a lunedì, giorno di debutto alla Borsa italiana. Giovanni Tamburi, che è tra i soci di Fca e che ha acquistato azioni di Ferrari nel corso dell’Ipo a Wall Street, ha spiegato ieri a Class-Cnbc che considera il marchio del cavallino rampante una “realtà eccezionale, un’icona del Paese”. Il manager è convinto che servirà comunque del tempo per scoprire il titolo di Ferrari, perché è unico nel suo genere. Senza dimenticare che distribuirà dei dividendi. E perciò quindi un risultato importantissimo quello di avere Ferrari tra le società quotate a Milano.