Nella seconda metà del pomeriggio Piazza Affari, trainata da Wall Street, ha recuperato terreno e chiude quindi la seduta a -1,14%, sopra i 20.000 punti. Dalla Cina è arrivata la notizia che da domani non sarà più attivo sulle borse cinesi il meccanismo di blocco automatico degli scambi, che ha portato sia ieri che lunedì alla chiusura anticipata delle contrattazioni. Questa news, insieme a un rialzo del prezzo del petrolio, ha invertito la marcia delle Borse. Sul listino principale della Borsa Italiana va segnalato il rialzo di A2A (+1,06%), Enel GP (+0,77%), Moncler (+0,49%), Ferragamo (+2,53%), Terna (+0,25%), Telecom (+0,45) e Yoox (+1,95%). Pesanti invece i ribassi di Buzzi (-4,17%) Mps (-3,28%), Ferrari (-3,25%), Fca (-3,28%). Fuori dal listino principale, le risparmio di Carige terminano la giornata con un -7,48%.  Resta critica la situazione di Piazza Affari, con il Ftse Mib che cede il 2,84%. Sul listino principale spicca il -5,6% di Mps, ma ci sono altri titoli che perdono più del 4%: Azimut (-4,2%), Banca Mediolanum (-4,4%), Bpm (-4,2%), Buzzi (-4,6%), Fca (-4,3%), Mediobanca (-4,2%), Ubi Banca (-4,3%) e Unicredit (-4,6%). Dalla Cina arriva intanto il dato sulle riserve di valuta estera che a dicembre sono scede di 108 miliardi rispetto a novembre. Stando a Bloomberg, si tratta del calo mensile più ampio mai registrato. 



Piazza Affari a metà mattinata è ancora in rosso, con il Ftse Mib che cede il 2,4%. In sofferenza anche le altre borse europee, mentre il petrolio continua scivolare, con il Brent a -2,5% il Wti a -3%. Da segnalare sul listino principale di Milano i forti cali di Mps (-4,8%), Buzzi (-4,5%) e Unicredit (-4,5%). Il miglior titolo del Ftse Mib è quindi Italcementi, che resta invariato. Fuori dal listino principale svetta Astaldi, con un +5,6%.



La Cina fa tremare le Borse mondiali. La Banca centrale ha infatti svalutato ancora lo yuan e le Borse di Shanghai e Shenzhen sono state chiuse quando stavano perdendo oltre il 7%. Una mossa che ovviamente non ha trasmesso tranquillità agli altri mercati. Tokyo, per esempio, ha perso oltre il 2,3%. I timori sulla Cina si sono anche riversati sul prezzo del petrolio, che è sceso ulteriormente dopo aver toccato ieri i minimi da 11 anni. Le Borse europee ne hanno naturalmente risentito in avvio: Francoforte ha accusato un calo del 2,94%, mentre Londra dell’1,99%; Parigi cedeva il 2,42% e Madrid il 2,17%. A Milano il Ftse Mib ha cominciato con un -3,31% e una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso: Mps, Mediobanca, Banco Popolare, Moncler, Eni, Enel, Tenaris, Unicredit, Stm. Dopo mezz’ora, l’indice principale ha recuperato terreno al -1,8%. Restano pesanti i cali di Banca Mediolanum e Tenaris, intorno al 3,9%. Unico titolo in rialzo sul listino principale è Italcementi (+0,1%). Ferrari, new entry della settimana, perde l’1,9%.

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