Mentre le strutture sanitarie e i medici dovranno completare entro il 31 gennaio la trasmissione dei dati per le spese mediche da inserire nel 730 precompilato dei contribuenti italiani, molti di loro potrebbero far presto “i conti” con la “ricetta digitale”. In pratica il medico di base non prescriverà più la classica ricetta di colore rosso, ma lascerà al paziente un “promemoria”, con cui recarsi in farmacia e ritirare il farmaco prescritto. Rispetto a prima cambia il fatto che il medico farà la prescrizione collegandosi a un sistema informatico centralizzato, che sarà lo stesso utilizzato dalle farmacie. Sarà in questo modo possibile tenere tracciata la distribuzione dei medicinali e saranno inoltre verificabili in tempo reale le eventuali esenzioni cui il paziente ha diritto. Ai fini fiscali nulla cambierà per il paziente, che farà bene a conservare lo scontrino “parlante” utile ai fini delle detrazioni fiscali.
Una delle novità del modello 730 precompilato 2016 sarà l’inserimento delle spese mediche da portare in detrazione. Motivo per cui l’Agenzia delle Entrate ha ribadito le scadenze per medici e strutture sanitarie per comunicare i dati sulle spese sostenute dai contribuenti. Ci sono comunque altre spese che con la dichiarazione dei redditi potranno essere detratte. Ricordiamo per esempio quelle per l’istruzione, anche quelle sostenute per le scuole elementari, medie e l’asilo. La detrazione sarà del 19% con un tetto di 400 euro di spesa (non previsto per le rette universitarie). Restano poi deducibili gli interessi sui mutui relativi alla prima casa e i contributi versati alla previdenza complementare (con un tetto di 5.164,67 euro). Ovviamente queste sono solo alcune detrazioni (basti qui ricordare quelle per le ristrutturazioni). Con le istruzioni complete del nuovo modello 730 saranno poi dettagliate anche tutte le altre.
Per medici, odontoiatri e strutture sanitarie il 31 gennaio resta una data importante, dato che entro tale termine dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati sulle spese mediche degli italiani, così da poterle inserire nei 730 precompilati. Tuttavia a questo proposito va detto che si possono detrarre non solo le proprie spese, ma anche quelle dei familiari carico (ovvero con un reddito annuo complessivo non superiore a 2.840,51 euro lordi), che sono: coniuge, figli, genitori, generi e nuore, suoceri, fratelli e sorelle, i discendenti dei figli, i nonni. Nono è possibile detrarre le spese mediche del proprio partner convivente. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non ci sono modifiche nelle scadenze fissate per strutture sanitarie e medici al fine della trasmissione dei dati sulle spese mediche e sanitarie dei contribuenti che serviranno a stilare il 730 precompilato. Tuttavia nella Legge di stabilità, ha spiegato Francesca Vinciarelli sul sito Pmi.it, è previsto che quest’anno “non verranno applicate sanzioni in caso di errori nell’invio tramite Sistema Tessera Sanitaria”. Inoltre, non vi saranno sanzioni “in caso di lieve ritardo o di errata trasmissione dei dati relativi al 2014, o relativi al primo anno di applicazione della normativa, che per i medici è il 2016”. Tutto questo per dare modo ai professionisti di adeguardi alla novità. “Il tutto però a patto che l’errore non abbia determinato una indebita fruizione di detrazioni o deduzioni nella dichiarazione dei redditi precompilata”, chiarisce Vinciarelli.
L’Agenzie delle Entrate ha confermato che la scadenza per la trasmissione, da parte di strutture sanitarie e medici, dei dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi effettuati nel 2015 per prestazioni non erogate o parzialmente erogate resta quella del 31 gennaio 2016. Si tratta di dati che serviranno per la predisposizione del modello 730 precompilato che anche quest’anno gli italiani potranno utilizzare, con una novità in più rispetto al 2015: ovvero le spese sanitarie da portare in detrazione già indicate. Questo grazie proprio ai dati che medici e strutture sanitarie devono comunicare all’Agenzia delle Entrate. La quale, da parte sua, con un comunicato ha anche ricordato che entro il 29 febbraio gli enti e le casse assistenziali, e i fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, dovranno inviare all’Agenzia stessa i dati relativi alle spese sanitarie rimborsate nel 2015 agli iscritti. Questo per evitare che questi ultimi portino in detrazione delle spese già rimborsate. Resta il fatto che il contribuente può indicare nel 730 la parte eventualmente non rimborsata delle spese, che può essere portata in detrazione.