Secondo quanto riporta La Repubblica, la Commissione europea avrebbe fatto sapere al Governo italiano che la Legge di stabilità va modificata entro una settimana. Due sono gli aspetti che in particolare non convincerebbe Bruxelles rispetto al Documento programmatico di bilancio italiano. Il primo riguarderebbe il deficit/Pil fissato al 2,3%, lo 0,1% in più di quanto l’Ue sarebbe disposta a concedere al nostro Paese con le clausole di flessibilità. L’altro aspetto, più problematico, avrebbe a che fare con le coperture della manovra, dato che i 7 miliardi di entrate garantiti una tantum sembrano eccessivi (perché pari alla metà circa delle coperture complessive). Dunque, secondo il quotidiano romano, il Governo Renzi dovrebbe modificare la Legge di bilancio, pena l’invio di una lettera ufficiale da parte dell’Ue, prodromo di una possibile procedura d’infrazione.
Ha superato un “test” importante: la validazione da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) che ha compiuto l’analisi sul quadro macroeconomico pubblicato nel Documento programmatico di bilancio trasmesso dal Governo italiano alla Commissione europea. Tuttavia l’Upb segnala che “permangono alcuni fattori di rischio che potrebbero incidere negativamente sugli obiettivi indicati per il 2017”. Di fatto le ipotesi di crescita del Pil potrebbero non verificarsi, specie per via dell’attuale congiuntura economica italiana e internazionale. Bruxelles ha intanto confermato di aver ricevuto da tutti gli stati membri i documenti programmatici di bilancio e che servirà del tempo per esaminarli. “In questo momento non facciamo commenti su singoli Paesi”, ha detto Alexander Winsterstein, portavoce della Commissione.
Mentre è in visita dall’amico e partner Obama, Matteo Renzi ritorna sui dubbi Ue rispetto alla sua Legge di Stabilità 2017, provando a rilanciare una replica il più possibile ficcante, avendo dalla sua l’appoggio quasi incondizionato di Obama e dell’amministrazione americana. «Sono curioso di vedere quali rilievi farà l’Unione Europea, vuole discutere le nostre spese per l’immigrazione? Ho un’idea brillante: inizino a darci mano loro, mentre stanno prevalendo gliegoismi e non la solidarietà. Appena ci iniziano a dare una mano, le spese si abbasseranno» spara con ironia incisiva il premier italiano. I dubbi sono sempre i medesimi, sul rapporto deficit pil alzato leggermente dall’Italia per poter consentire i pagamenti di emergenze quali terremoto e appunto migranti. Le posizioni sono chiare e probabilmente si dovrà arrivare ad un accordo di massima che venga a metà strada tra Moscovici e Padoan, con Renzi che spinge però per poter approvare la Legge di Stabilità entro fine 2017. La Manovra contestata è sempre più, assieme al referendum costituzionale, la cifra decisiva per il governo Renzi nei prossimi tre mesi.
Nella Legge di Stabilità 2017 le discussioni sembrano più sul fronte europeo che non su quello interno, ma è evidente che eventuali bocciature da Bruxelles porterebbero un enorme indebolimento dello stesso Governo Renzi che a quel punto si ritroverebbe a pochi mesi dalla fine anno e con un referendum in pieno svolgimento per poter far approvare una norma di Bilancio rivoluzionato. È per questo motivo che Renzi e Padoan insistono sulla reale forza delle coperture che consentirebbero la spesa della Manovra 2017 da 27 miliardi di euro: «tagli di spesa e incrementi di gettito realizzati attraverso il miglioramento della compliance fiscale, escludendo aumenti di imposte e anzi proseguendo nella loro riduzione». Prevista una nuova Spending Review che attesti la riduzione di vari stanziamenti di bilancio: «ma sarà l’aumento di gettito che verrà garantito dall’efficientamento meccanismi di riscossione dell’Iva secondo le direttrici già attuate con successo nel 2016, il riallineamento del tasso di riferimento dell’ACE (la detassazione degli utili reinvestiti) ai tassi di mercato, l’estensione della ‘voluntary disclosure’ e le aste per le frequenze». La sanatoria fiscale, come abbiamo spiegato qui sotto parlando della Voluntary Disclosure”, è forse il punto più critico e su quello si sta concentrando l’opinione pubblica italiana.
Nella Legge di Stabilità 2017 le richieste dell’Italia presentate in Europa non hanno inizialmente trovato una grande accoglienza: la Manovra economica non piace in Ue non tanto per le misure interne ma per il deficit debito pubblico in rapporto al Pil alzato al 2,3% rispetto a quanto richiesto da Bruxelles, ovvero il 2,0%. Ma Padoan e Renzi, che nei prossimi giorni proveranno a trovare un’intesa rispetto al deficit proprio per evitare la bocciatura del prossimo 16 novembre, hanno provato a spiegare anche in queste ore l’obiettivo di una decisione del genere. « L’obiettivo di deficit/Pil al 2,3%, usando tre quarti del margine di 0,4 punti che il Parlamento aveva autorizzato a prendersi per affrontare le spese straordinarie legate all’immigrazione, il recente terremoto in Italia centrale e un piano di investimenti antisismico per gli edifici e le infrastrutture che non può più essere rimandato considerata la frequenza con cui si verificano terremoti distruttivi». Secondo il Tesoro, il deficit non è alzato ma anzi abbassato rispetto a quello del 2016, fermo al 2,4%, come ha confermato questa mattina anche Padoan in televisione: nel prossimo biennio «il saldo strutturale programmatico dovrebbe migliorare”, allo 0,8 e allo 0,2% tra 2018 e 2019, “determinando il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine per l’Italia (l’equilibrio di bilancio in termini strutturali)», riporta la fonte di Repubblica. Migranti e terremoto, su questi punti discuteranno Italia e Ue con un braccio di ferro non certo semplicissimo…
La Legge di Stabilità 2017 non prevede condoni fiscali o recupero “furbo” degli evasori: il messaggio è chiaro e arriva dal ministero dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Ha parlato lungamente quest’oggi a Uno Mattina, il programma di Rai1 di approfondimento anche politico. Il ministro dopo aver presentato la manovra economica assieme a Renzi ha voluto rispondere alle critiche di quanti accusano la norma della voluntary disclosure come una sorta di condono fiscale “non detto”. Il no più categorico di Padoan afferma invece a cosa tenderebbe quella norma che prova a recuperare i soldi liquidi mai dichiarati anche dai privati: «per l’emersione del contante, la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte». Si pagano le tasse e le cosiddette “norme Corona” che fanno riferimento al recupero e dichiarazione di soldi senza pagare conseguenze penali che potrebbero favorire il caso di Fabrizio Corona. Ma anche le cartelle di Equitalia che verranno rottamate sono difese da Padoan in diretta tv: «non è assolutamente un condono’ perché si paga il dovuto all’erario».
La Legge di Stabilità 2017 presentata dal governo italiano ora riceve la prova più importante e rischiosa: si presenta in Europa per l’approvazione e la sensazione di sentirsi “lo studente che si è applicato poco e male” è quanto Moscovici e Junker vogliono far sentire Renzi e l’Italia. I termini che interessano la manovra alla Commissione sono questi: piano Italia a Ue, Pil 1%, Deficit 2,3%. E non vanno bene secondo l’Europa, per cui le trattative andranno seguite con la massima cautela e attenzione: ma l’intero iter della Legge di Stabilità quando vedrà finalmente l’approvazione? Il percorso è irto di difficoltà, ma prevede i principali e seguenti passaggi: il documento ora è a Bruxelles dove dovrà essere validato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Il 20 ottobre la Legge dovrà essere presentata alle Camere, mentre il prossimo 9 novembre ci saranno le prime Valutazioni di Bruxelles, dopo che sarà stata visionata dai commissari della Commissione, Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis. La data decisiva sarà poi il 16 novembre, giudizio ufficiale e ultimo dell’Europa sulla Legge di Stabilità 2017 italiana: a quel punto l’obiettivo del Governo Renzi è l’approvazione alla Camera entro il 27 novembre, anche con eventuali emendamenti e qui forse si rischiano i problemi maggiori visto che ci dovranno essere i correttivi dall’Europa e soprattutto si sarà sotto scadenza elettorale del referendum con il Parlamento probabilmente bloccatissimo. Tutto questo anche perché entro il 31 dicembre andrà approvata in tutte e due i rami del Parlamento, altrimenti scatta l’esercizio provvisorio, «caso in cui il Parlamento autorizza a riscuotere le entrate e a pagare le spese secondo il progetto» come spiega La Voce.
Uno degli effetti della Legge di Stabilità 2017, oltre a sanità, pensioni e settore PA è anche il mondo della scuola a segnalare alcune importanti novità. Qui sotto trovate un paragrafo appositamente dedicato, ma è su un punto specifico che il Governo prova a metterci “la faccia” cercando di stabilizzare una situazione assai spiacevole per moltissimi docenti, protagonisti di una mobilità ancora non risolta dopo i guai del concorso scuola. «Stabilizzeremo gli insegnanti che quest’anno sono in assegnazione provvisoria», sono le parole del sottosegretario Miur, Davide Faraone, intervenuto all’inaugurazione dell’anno scolastico 2016-2017 al Liceo Ginnasio “Giovanni Verga” di Adrano (CT). Nella Manovra economica infatti è previsto dall’asse Renzi-Padoan la trasformazione di circa 25mila cattedre da organico di fatto in organico di diritto. La norma verrà approvata e almeno questo numero di insegnanti dovrebbe vedere regolarizzata e stabilizzata la propria situazione di provvisorietà: restano dubbi sulle tempistiche e le successive stabilizzazioni. Resta però da registrare come almeno per l’anno 2017 le novità sul mondo scuola dovrebbero migliorare la situazione deficitaria di larga parte della riforma Buona Scuola dello scorso anno. Il che, di questo tempi, è già una buona notizia.
La Legge di Stabilità 2017 verrà discussa in Parlamento entro breve e sono diversi i campi toccati dalla riforma. In prima linea il settore scolastico e non solo per la regolamentazione delle scuole statali. Previste, come ha comunicato il premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa dello scorso 15 ottobre, anche PER “le scuole non statali, per le materne paritarie”, così come gli istituti che hanno un rilevante numero di disabili oppure insegnanti di sostegno. La volontà di Renzi è portare una ventata di eguaglianza fra tutti gli studenti, togliendo così il sovraccarico di oneri affidato fino ad oggi alle famiglie ed alle associazioni interessate. Un punto cruciale in direzione di quel cambiamento che l’Italia richiede ormai da tempo e che, si è augurato il premier, non sollevi polemiche. Ha sottolineato, infatti, come la Legge di Stabilità 2017 in questo ambito si farà portavoe di “un principio di buon senso, di equità e di giustizia”. Senza considerare il risparmio previsto per la spesa pubblica.