Sono vari i settori interessati dalla Legge di stabilità 2017, che è stata approvata lo scorso 15 ottobre dal Consiglio dei Ministri. Tra le novità anche alcune che riguardano i lavoratori precoci, con la cosiddetta “quota 41”, e la quattordicesima. La “quota 41” per i lavoratori precoci, come ricorda Leggioggi.it, si rivolge agli italiani che hanno iniziato a lavorare a età molto basse: grazie alla riforma, infatti, i precoci potranno andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Nella Legge di stabilità 2017 è previsto anche un aumento per la quattordicesima per i pensionati. La quattordicesima sarà infatti erogata anche a chi ha un reddito personale complessivo fino a 2 volte (e non più una volta e mezza) il trattamento minimo. Inoltre l’importo della quattordicesima sarà aumentato fino a un massimo di 655 euro.
La Legge di stabilità 2017 è stata approvata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri. Le novità nella prima bozza della legge di Bilancio riguardano vari settori per il prossimo anno, dal canone Rai alle pensioni, dall’Iri ai nuovi bonus. Per quanto riguarda le imposte, come sottolinea Investireoggi.it, nella nuova Legge di stabilità 2017 è prevista l’introduzione dell’Iri, un’imposta sul reddito delle piccole imprese che andrà a sostituire il pagamento dell’aliquota Irpef, che al momento varia dal 23 al 43%, con un’aliquota unica del 24%. La nuova Iri riguarderà, oltre alle piccole imprese anche i professionisti e gli artigiani. Si tratta di una misura che potrebbe essere vantaggiosa per i lavoratori autonomi e gli artigiani: fino ad ora infatti a questi lavoratori è stato applicato il prelievo fiscale dei lavoratori dipendenti pur esercitando attività di impresa.
Con la Legge di stabilità 2017 il Governo ha promesso di rinnovare i contratti del settore pubblico e di indire concorsi anche nel settore della sanità. Tuttavia l’Intersindacale medica, veterinaria e sanitaria non è soddisfatta. In una conferenza stampa ha infatti spiegato che l’assunzione di 3.000 medici e 4.000 infermieri non sia sia sufficiente a fronteggiare sia il turnover che l’aumento degli organici necessario a rispettare la direttiva europea sugli orari di lavoro nel settore. Ci vorrebbero infatti 12.000 nuovi medici, senza dimenticare che nel prossimo triennio ce ne saranno circa 20.000 che andranno in pensione. Dunque, pur apprezzando il fatto che la dotazione del Fondo sanitaria non è stata tagliata, servirebbero degli interventi per rendere più efficiente il settore. Per il ricambio il premier Renzi pensa al ritorno dei concorsi: in questo modo si darebbe la possibilità ai giovani di mettersi in gioco. Il bando pubblico promosso quest’estate da Franceschini in ambito culturale, ad esempio, ha attirato 20mila giovani per 500 posti messi a disposizione. L’introduzione di nuovi concorsi nella sanità all’interno della Legge di stabilità 2017 dovrebbe dare ai più giovani concrete possibilità, ma si accompagnerà al ricorso al pensionamento anticipato per aumentare così il turnover. “Merito” e “bisogno” sono le logiche su cui deve reggersi la manovra: secondo Renzi vanno premiate adeguatamente capacità e formazione, inoltre bisogna soddisfare la necessità di inserimento di nuove risorse in settori critici e importanti come quello sanitario.