Un nuovo colosso media in America che promette di dominare anche fuori dai confini usa: At&t ha comprato Time Warner dopo mesi di corteggiamenti con un accorto che sfora i 100 miliardi di dollari e che promette davvero molte polemiche per un anti-trust che sembra orientato a confermare l’acquisto, giudicato non contro il libero mercato. L’accordo fa molto parlare ma nel frattempo, gli attori del vero caso dell’anno in termini economici e commerciali, sono soddisfatti e promettono nuovi progetti per i prossimi anni. Di sicuro intanto la dote portata da Warner è tra le più ricche e prestigiose al mondo: i giganti del settore tlc-media si uniscono con la gigantesca libreria cinematografica e di serie tv di Time Warner. Agi riporta i titoli più importanti, da Harry Potter fino a Game of Thrones, ma non solo: Cnn, l’intrattenimento di fiction, serie e late show di Hbo e poi tanto altro ancora. Un successo che nei prossimi anni porterà moltissimi incassi e novità nel mondo media Usa. L’accordo piomba anche sulla campagna elettorale americana, con Trump che si è espresso subito contrario – qui sotto potete leggere cosa ha riportato il magnate – mentre Hillary Clinton ancora non ha commentato…

Rivoluzione nei media Usa dopo la notizie dell’acquista di Time Warner da parte di At&t, il gigante delle telecomunicazioni. Il colosso della Warner Bors passa così nelle Tlc americane con un accordo da 85,4 miliardi di dollari, che passa a 108,7 incluso il debito (fonte Cnn) con una valutazione in borsa pronta a schizzare in alto. Annuncio ieri negli Usa dopo mesi di trattative semi-formali: secondo indiscrezioni da La Repubblica, «25 miliardi di dollari arriverebbero da JPMorgan e 15 miliardi di dollari da Bank of America.  AT&T al momento ha in cassa poco più di 7 miliardi di dollari e un debito che sfiora i 120, già sotto osservazione degli analisti». Rivoluzione dunque, visto che da oggi canali media come Hbo, Cnn e gli studios della Warner Bros passano in mano ad At&t diventando di fatto un impero quasi senza rivali, battendo la concorrenza di Rupert Murdoch di Fox che aveva messo sul piatto “solo” 85 dollari per azione, rispetto ai 107,5 che ora sono costati ad At&t. Il vaglio ora deve arrivare dall’antitrust che dovrà vigilare su eventuali buchi di “libero mercato”, con gli occhi degli analisti Usa e non solo davvero molto attenti. «Accordi di questo genere minacciano la democrazia, se verrà eletto lo fermerò subito», sono le parole di Donald Trump appena appreso del matrimonio At&t e Time Warner. Non è l’unico a dubitare dell’operazione anche se al momento tutte e due le parti si dicono soddisfatte dell’accordo. «E’ l’unione perfetta che può tradursi in un nuovo approccio su come l’industria dei media e delle telecomunicazioni funziona», afferma Randall Stephenson, l’amministratore delegato di At&t, che, secondo indiscrezioni assumerà la guida del colosso che nasce con l’acquisizione di Time Warner, come riporta Rai News. L’accordo nei fatti porterà una unione ad ampio raggio del settore telefonico, dei servizi a banda larga internet ma anche le facoltose tv satellitari sopracitate. Film, telefoni, sport con le partite dell’Nba viste in tutto il mondo, e il canale all news più visitato come la Cnn: accordo da impero, verrà approvato?