Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,84% e Mps termina la seduta con un +1,3%, che tiene il titolo sopra i 27 centesimi. Anche Alessandro Vandelli ha espresso l’auspicio che per Montepaschi si trovi una soluzione definitiva, poiché “farebbe bene al mercato, al sistema bancario e al Paese”. L’amministratore delegato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna ritiene che “oggi le condizioni si stiano concretizzando per risolvere questo tema in particolare che è da troppo tempo sotto i riflettori”. Piazza Affari prosegue in rialzo e Mps cresce del 2,5%, scendendo sotto i 28 centesimi ad azione. Nelle scorse settimane il nome di Unipol era stato fatto come possibile partecipante all’aumento di capitale di Montepaschi. Carlo Cimbri, amministratore delegato del gruppo banco-assicurativo, ha però detto che non ha ancora visto le carte relative al piano di ripatrimonializzazione della banca toscana e di non aver quindi la minima idea sul fatto se possa essere un’operazione interessante per Unipol. Piazza Affari si muove in rialzo e Mps sale del 3,9%, a quota 28 centesimi ad azione. Nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio, Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, ha detto che Montepaschi, “che ha registrato un risultato negativo, ha annunciato all’atto della pubblicazione dello stress test un importante piano di ricapitalizzazione, la cui attuazione è prevista entro la fine dell’anno e che consentirà di cedere l’intero portafoglio di crediti in sofferenza”. Piazza Affari resta in sostanziale pareggio e Mps guadagna il il 4,5%, salendo sopra i 28 centesimi ad azione. Negli ultimi giorni il titolo di Montepaschi ha avuto un andamento piuttosto “anomalo” in Borsa e per questo Giuseppe Vegas, Presidente della Consob, ha fatto sapere, a margine della Giornata del risparmio, che nei prossimi giorni l’authority porterà avanti le analisi sull’andamento delle quotazioni di Mps, dato che “ci sono stati molti movimenti”. Piazza Affari si muove in sostanziale pareggio e Mps sale dell’1,5%, sopra i 27 centesimi ad azione. Secondo quanto scrive Il Messaggero, Unicredit starebbe pensando a un piano di rafforzamento patrimoniale simile a quello di Montepaschi. In particolare, la banca di piazza Gae Aulenti vorrebbe procedere alla conversione dei bond in azioni, in modo da ridurre l’ammontare di un eventuale aumento di capitale. Nelle scorse settimane, infatti, si era ipotizzato che Unicredit potesse aver bisogno di una ricapitalizzazione da 7 miliardi di euro. Tuttavia già la cessione di asset, come Pioneer e Bank Pekao, sarebbe in grado di ridurre questa somma.