Piazza Affari chiude in calo dell’1,15% e Mps termina la giornata con un -7,39% che tiene il titolo sotto i 25 centesimi. Montepaschi ha attivato alcune iniziative in favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia, come per esempio la sospensione del pagamento delle rate per finanziamenti a famiglie e imprese delle zone interessate dal sisma che ne faranno richiesta o l’assistenza per quei clienti che hanno smarrito carte elettroniche, libretti di assegni o documentazione bancaria di vario tipo. Piazza Affari si muove ancora in ribasso e Mps segna un -7,3% che tiene il titolo sotto i 25 centesimi. Milano Finanza ricorda oggi quanto sarà cruciale la conversione dei bond subordinati in azioni per il buon esito della ricapitalizzazione dei Montepaschi. Con tutta probabilità, l’operazione dovrebbe prendere il via a fine novembre, precedendo quindi l’aumento di capitale che dovrebbe svogliersi all’inizio di dicembre. Forse proprio per far sì che la somma da reperire sul mercato possa diminuire in virtù della conversione delle obbligazioni. Piazza Affari resta in rosso e Mps scende del 7,1%, sotto i 25 centesimi ad azione. Se Alessandro Penati chiede di valutare una fusione tra Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, i sindacati mostrano la loro contrarietà a tale ipotesi, spiegando che “creerebbe grandissime difficoltà tra i dipendenti, a causa della sovrapposizione delle filiali e dell’eventuale sommatoria delle due direzioni generali, ma anche una perdita economica verso la clientela, in quanto i finanziamenti alle imprese potrebbero diminuire rispetto alle attuali somme affidate”. Piazza Affari si muove in rosso e Mps viene sospesa per eccesso di ribasso con un -4,8%, che porta il titolo a quota 25 centesimi. Alessandro Penati ha scritto una lettera ai cda di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza chiedendo di valutare l’ipotesi di una fusione tra i due istituti di credito. I quali, del resto, sono più che sotto il controllo del Fondo Atlante. La richiesta di Penati giunge in quanto le due banche venete devono presentare, entro la fine dell’anno, i loro piani industriali per il triennio 2017-2019 e sarebbe quindi bene che valutassero sia l’ipotesi stand-alone che quella di una loro fusione.