Notizie Mps/ In Borsa chiude a +1,25%. Messina: ripulita dagli Npl Montepaschi può accedere al mercato

Piazza Affari chiude in calo dello 0,52% e Mps termina la seduta a +1,25%, a 17 centesimi ad azione. Carlo Messina ha dichiarato che una volta ripulita dalle sofferenze bancarie, Montepaschi sarà una banca che avrà la possibilità di accedere al mercato”. Intervistato da Class-Cnbc, il Ceo di Intesa Sanpaolo ha aggiunto che se ci fossero degli anchor investor “che sono pronti a investire sulla ristrutturazione e sul potenziale della banca tutto si semplificherebbe”.  Piazza Affari torna in rosso e Mps riduce i guadagna al 2,6%, restando comunque sopra i 17 centesimi ad azione. Massimo Mucchetti ritiene che un intervento pubblico temporaneo in Montepaschi debba essere un’opzione da tenere aperta, “invece di vietarsela da soli, ripetendo gli errori dell’autunno 2015 sulla risoluzione delle quattro piccole banche”. Il Senatore del Partito democratico, in un intervento su L’Unità, critica quindi il ministro Padoan, spiegando che la stessa normativa sul bail-in prevede di “negoziare eccezioni. Certo, un Governo deve decidere che cosa vuole a Bruxelles, quali sono le sue priorità”. Piazza Affari passa in rialzo e Mps guadagna il 3,4%, tornando sopra i 17 centesimi ad azione. Marcello Clarich ha dichiarato di preferire soluzioni di mercato per Montepaschi, considerando che “se lo Stato interviene ci sono dei problemi sui prestiti subordinati che adesso sono da evitare”. Il Presidente della Fondazione Mps ha poi ricordato che Fabrizio Saccomanni, il cui nome è stato indicato da rumors di stampa come possibile successore di Massimo Tononi alla presidenza della banca toscana, ha un’età superiore a quella fissata dallo statuto della stessa. Piazza Affari si muove sotto la parità e Mps cede lo 0,2%, restando sotto i 17 centesimi ad azione. Secondo quanto riportato da Bloomberg, che cita una fonte vicina al dossier, Montepaschi starebbe lavorando a un progetto di conversione in azioni dei bond subordinati da approvare prima del referendum costituzionale in programma il 4 dicembre. Si tratterebbe di un’offerta volontaria di scambio aperta anche ai risparmiatori retail.

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