Piazza Affari chiude in calo dell’1,75% e Mps termina la giornata a -0,63%, restando sotto i 24 centesimi ad azione. Secondo quanto scrive la Banca d’Italia nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, il piano di risanamento di Montepaschi presenta rischi di attuazione, che “derivano principalmente dall’elevata volatilità che ha di recente caratterizzato i mercati azionari”. Piazza Affari resta in rosso, ma Mps si trova in rialzo, con un +0,3%, che riavvicina il titolo a quota 24 centesimi. Giuseppe Castagna ha voluto dare rassicurazioni sul fatto che la fusione tra Banco Popolare e Bpm “procede molto bene”. “Siamo nei tempi su tutto”, ha detto il consigliere delegato di piazza Meda, ricordando che il piano è stato approvato dalla Bce e resta quello approvato a settembre.  Piazza Affari resta in rosso e Mps cede il 4,5%, scendendo sotto i 23 centesimi ad azione. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, nel caso di difficoltà nel piano di rafforzamento patrimoniale di Montepaschi, per esempio in caso di vittoria del No al referendum del 4 dicembre, potrebbe materializzarsi, più che il bail-in, l’ipotesi di una conversione non più volontaria ma obbligatoria dei bond subordinati di Mps. Piazza Affari si muove in rosso e Mps sale dello 0,6%, restando sotto i 24 centesimi ad azione. I bond subordinati di Montepaschi con scadenza 2018 continuano a essere oggetto di vendite. Secondo quanto riporta l’agenzia Asca, sulla piattaforma DDT di Mps Capital Services ieri si è registrato un calo del 5% circa nella quotazione del titolo, che è arrivato a 61,5 euro. Dopo il pagamento della cedola del 15 novembre, sono cresciute le vendite, scrive l’agenzia di stampa. E il titolo rappresenta uno di quelli maggiormente interessati dall’operazione di conversione volontaria in azioni di Mps.



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