Piazza Affari chiude la seduta con un rialzo del 2,13% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Azimut (-0,22%), Brembo (-0,37%), Fca (-0,28%), Saipem (-1,02%) e Tenaris (-1,46%). I rialzi più significativi sono quelli di Atlantia (+3,51%), Bper (+5,41%), Banco Popolare (+4,14%), Bpm (+4,24%), Mps (+17,46%), Ferragamo (+4%), Fineco (+3,38%), Intesa Sanpaolo (+4,25%), Mediobanca (+4,24%), Poste Italiane (+3,94%), Prysmian (+3,39%), Ubi Banca (+5,81%), Unicredit (+3,14%) e Unipol (+4,19%). Fuori dal listino principale Stefanel sale del 9,49%, mentre MailUp cede il 6,67%. Il cambio euro/dollaro resta a quota 1,06, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 174 punti base.
Piazza Affari sale dell’1,5% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Azimut (-0,1%), Buzzi (-0,6%), Campari (-0,2%), Eni (-0,6%), Saipem (-0,7%) e Tenaris (-2,1%). I rialzi più significativi sono quelli di Bper (+4,8%), Banco Popolare (+4,1%), Bpm (+4,4%), Mps (+16%), Ferragamo (+3,5%), Generali (+3,2%), Intesa Sanpaolo (+3%), Mediobanca (+4,1%), Ubi Banca (+6,2%), Unicredit (+3,1%) e Unipol (+3,8%). Fuori dal listino principale Stefanel sale del 17,1%. Il cambio euro/dollaro resta a quota 1,06, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 176 punti base.
Piazza Affari sale dell’1% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Azimut (-0,1%), Buzzi (-0,1%), Campari (-0,3%) e Tenaris (-1%). I rialzi più significativi sono quelli di Atlantia (+1,5%), Bper (+2,1%), Banco Popolare (+1,7%), Bpm (+2,2%), Mps (+5,6%), Exor (+1,5%), Ferragamo (+2,6%), Intesa Sanpaolo (+2,4%), Leonardo (+1,6%), Mediobanca (+3,2%), Telecom Italia (+1,7%), Ubi Banca (+3,9%), Unicredit (+2,2%) e Unipol (+1,8%). Fuori dal listino principale Stefanel sale del 9,5%, Rcs dell’8,2%, mentre Enervit cede il 4,5%.Il cambio euro/dollaro resta a quota 1,06, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 181 punti base.
Piazza Affari sale dello 0,4% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Atlantia (-0,5%), Azimut (-0,6%), Campari (-0,4%), Eni (-0,6%), Ferrari (-0,2%), Generali (-0,3%), Prysmian (-0,1%), Tenaris (-0,9%) e Terna (-0,1%). I rialzi più significativi sono quelli di A2A (+0,8%), Bper (+0,9%), Banco Popolare (+0,9%), Bpm (+1,1%), Mps (+4,4%), Exor (+1,4%), Intesa Sanpaolo (+1,4%), Italgas (+1,3%), Mediobanca (+2,2%), Moncler (+0,7%), Stm (+0,8%), Telecom Italia (+0,7%), Ubi Banca (+1,6%), Unicredit (+1%), Unipol (+1,8%) e Yoox (+1,2%). Fuori dal listino principale Cti Biopharma sale del 7,5%, mentre Enervit cede il 5,8% e Il Sole 24 Ore il 4,3%. Il cambio euro/dollaro si trova a quota 1,06, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 184 punti base.
La giornata di Piazza Affari comincerà con i dati sul Pil francese. Dall’Inghilterra arriverà invece la stima dei mutui bancari approvati nell’ambito dell’edilizia residenziale. Nel dopo pranzo europeo interesse per l’Ipc tedesco, mentre dall’America l’importante dato sul Pil. Occhi puntati poi anche alle spese dei consumatori americani, nonché sul loro indice di fiducia.
Ieri la Borsa italiana ha chiuso in calo dell’1,81%, ritracciando fino a 16.217 punti. Pesantissimo calo per Mps nel giorno del “raggruppamento”, con gli investitori che a fronte di 100 azioni se ne ritrovavano 1: il titolo ha accusato un calo a due cifre (il 13,8%) e in chiusura il prezzo fissato è stato di 17,4 euro per azione. Male anche Unicredit che ha perso oltre il 4% e tutti i bancari in generale, per i timori che un No al referendum del 4 dicembre possa causare, come ha scritto il Financial Times, problemi a ben otto istituti di credito italiani.
Lo spread tra Btp e Bund si è assestato a 187,5 punti base, ma in alcune fasi delle contrattazioni ha sforato quota 190.