Piazza Affari chiude a -0,1% e sul listino principale si notano i rialzi di Azimut (+2,88%), Bper (+1,46%), Buzzi (+7,99%), Cnh Industrial (+5,65%), Generali (+2,17%), Leonardo (+7,61%), Luxottica (+1,47%), Mediobanca (+1,63%), Prysmian (+2,93%), Recordati (+4,34%), Saipem (+5,74%), Stm (+1,42%) e Tenaris (+6,51%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di A2A (-1,65%), Atlantia (-3,75%), Banco Popolare (-3,75%), Bpm (-3,86%), Brembo (-2,9%), Italgas (-6,93%), Mediaset (-3,8%) e Snam (-4,48%). Fuori dal listino principale Bb Biotech sale del 13,28%, Salini Impregilo del 7,7%, mentre Landi Renzo cede il 6,33%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,095, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto a 156 punti base.
Piazza Affari risale a -1,2% e sul listino principale troviamo in rialzo Azimut (+0,3%), Buzzi (+6,6%), Cnh Industrial (+3,1%), Generali (+1,5%), Leonardo (+5,6%), Luxottica (+0,5%), Mediobanca (+1%), Moncler (+1,2%), Prysmian (+2%), Recordati (+3,3%), Saipem (+3,4%), Stm (+0,1%) e Tenaris (+4,8%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di Atlantia (-3,2%), Banco Popolare (-4,2%), Bpm (-4,2%), Mps (-3,6%), Enel (-3,1%), Italgas (-5,4%), Mediaset (-4,1%) e Snam (-4,2%). Fuori dal listino principale Bb Biotech sale dell’11,1%, Salini Impregilo del 7%, mentre Innovatec cede il 7,1%. Il cambio euro/dollaro scende a quota 1,095, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 160 punti base.
Piazza Affari perde l’1,8% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Buzzi (+5,3%), Leonardo (+3,6%), Moncler (+0,8%), Recordati (+2,8%), Saipem (+2,4%) e Tenaris (+3,5%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di Atlantia (-2,9%), Banco Popolare (-4,8%), Bpm (-4,7%), Mps (-4,4%), Brembo (-2,7%), Enel (-2,9%), Eni (-2,6%), Exor (-3,3%), Fca (-3,2%), Intesa Sanpaolo (-2,6%), Italgas (-5,1%), Mediaset (-3%), Snam (-3%), Ubi Banca (-3,1%), Unicredit (-2,9%), Unipol (-2,6%) e Yoox (-3,6%). Fuori dal listino principale Cti Biopharma guadagna il 9,8%, Bb Biotech l’8,4%, Salini Impregilo il 6,9%, mentre Chl cede il 4,9%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,105, mentre lo spread tra Btp e Bund si trova sotto i 160 punti base.
Piazza Affari scende a -2,3% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Buzzi (+3,7%), Leonardo (+3,6%), Recordati (+3,3%), Saipem (+1,4%) e Tenaris (+2,6%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di Banca Mediolanum (-3,3%), Banco Popolare (-5%), Bpm (-4,9%), Mps (-6,1%), Brembo (-3,4%), Enel (-3,3%), Exor (-4,2%), Fca (-4,1%), Intesa Sanpaolo (-3,4%), Italgas (-3,4%), Ubi Banca (-3,6%), Unipol (-4,5%) e UnipolSai (-3,5%). Fuori dal listino principale Cti Biopharma guadagna il 10,6%, Bb Biotech il 7,6%, Salini Impregilo il 5,9%, mentre Visibilia cede il 13,4% e Innovatec il 7,1%. Il cambio euro/dollaro si attesta a quota 1,11, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 160 punti base.
Effetto Donald Trump nuovo presidente degli Stati Uniti anche per la Borsa italiana che oggi fa segnare, dopo un’apertura in calo, ancora una flessione: a metà mattina infatti l’indice Ftse Mib cede il 2,3%. Segno meno in particolare per i titoli bancari, tra cui quello che sta facendo registrare le maggiori perdite Mps che cede il 6%. Non tutti i titoli però sono in calo. Stanno infatti facendo segnare un aumento i listini di Piazza Affari dei titoli del settore costruzioni difesa e petrolio. Leonardo-Finmeccanica guadagna il 3,6%, Buzzi Unicem +3,2%, Salini Impregilo +6,9%. Marciano in positivo anche Tenaris +2,9% e Saipem +1,9%.
Piazza Affari recupera e riduce le perdite all’1,2%. Sul listino principale troviamo in rialzo solamente Buzzi (+4,3%), Leonardo (+3,8%), Mediobanca (+0,5%), Recordati (+3,5%), Saipem (+3,5%) e Tenaris (+3,4%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di Banco Popolare (-2,1%), Bpm (-2,1%), Mps (-2,8%), Brembo (-2,8%), Enel (-2,5%), Exor (-2,2%), Fca (-2,7%), Ferragamo (-2,7%), Italgas (-2,2%), Telecom Italia (-2,5%), Unipol (-2,3%) e UnipolSai (-2%). Fuori dal listino principale Salini Impregilo sale del 4,7%, mentre Biancamano cede il 6,4%. Il cambio euro/dollaro scende a quota 1,105, mentre lo spread tra Btp e Bund si trova sopra i 158 punti base.
Dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane la Borsa Italiana ha aperto in calo: Piazza Affari ha fatto registrare infatti in apertura una flessione del 2,1%. Anche le altre borse europee hanno aperto oggi in calo, per l’effetto del risultato delle elezioni negli Stati Uniti: in avvio la Borsa di Parigi perdeva il 2,7% e quella di Londra il 2,1%. Segno negativo anche per gli indici delle borse asiatiche. L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha infatti chiuso in calo del 5,36%. Unico segno positivo quello della Borsa di Mosca: i due principali indici Micex e Rts hanno infatti superato l’1%.
Dopo un avvio con alcune sospensioni al ribasso, Piazza Affari cede il 2,8% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Buzzi (+1,9%) e Recordati (+1,8%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di Bper (-5,4%), Banca Mediolanum (-3,4%), Banco Popolare (-5,9%), Bpm (-5,7%), Mps (-9,6%), Brembo (-3,4%), Exor (-3,9%), Fca (-4,9%), Intesa Sanpaolo (-4,8%), Mediaset (-3,1%), Ubi Banca (-4,7%), Unicredit (-4,1%), Unipol (-4,6%), UnipolSai (-3,8%) e Yoox (-3,2%). Il cambio euro/dollaro supera quota 1,11, mentre lo spread tra Btp e Bund sale sopra i 159 punti base.
La Borsa Italiana oggi dovrà fare i conti con il verdetto delle elezioni Usa 2016. Che il vincitore sia Hillary Clinton o Donald Trump non sarà indifferente per i mercati, dato che il candidato Repubblicano rappresenta un’incognita e un elemento di discontinuità rispetto alle politiche del Democratico Obama. A parte questo importante evento, in mattinata la Commissione europea diffonderà le previsioni macroeconomiche. Sarà interessante vedere il dato sul Pil italiano, per capire di quanto si discosterà da quello previsto dal Governo. Ricca poi la giornata di trimestrali, con Poste Italiane, Generali, Rcs, Safilo e Astaldi, tra le altre, a rendere noti i conti al 30 settembre scorso.
Ieri Piazza Affari ha vissuto un giornata quasi sempre in rosso, ma il Ftse Mib ha chiuso poi in rialzo dello 0,48%, complice la “virata” di Wall Street e la “scommessa” sull’affermazione di Hillary Clinton. Tra i titoli, da segnalare il +7,3% di Azimut, che ha completato il processo di trasformazione in Sgr e ha comunicato un dividendo di 1 euro che verrà staccato il 21 novembre. Sul rialzo del titolo ha influito sicuramente anche l’avvio del buyback.