Con la chiusura di Borsa, Monte dei Paschi di Siena ha fatto un balzo in avanti dopo un pomeriggio di contrattazioni in negativo: le ultime notizie che arrivano dal fronte Mps non fanno rimanere comunque per nulla tranquilli i correntisti che in questi “folli” giorni di crisi della banca senese vogliono ancora capire come si aprirà il 2017. Intanto, secondo fonti vicine al cda Mps del Corriere della Sera: 90 milioni, sarebbe questa la cifra di diminuzione del piano di aumento capitale sul Montepaschi. Con il venir meno delle commissioni di garanzia che sarebbero andate alle banche con un contratto di garanzia, i costi totali dell’operazione scendono da 648 a 558 milioni di euro. «I costi per l’aumento da 170 a 84 milioni, quelli per il liability management da 22 a 18 milioni e il totale dei costi vivi scende quindi da 269 a 179 milioni», chiude l’indiscrezione del Corriere sul mondo Mps.



Piazza Affari chiude in lieve rialzo (+0,11%) e Mps riesce ad azzerare le perdite negli ultimi minuti di contrattazione e a chiudere con un +1,31%, riportandosi così sopra i 20 euro ad azione. Intanto il Tribunale di Milano, con un un provvedimento d’urgenza arrivato dopo il ricorso di un socio, ha inibito lo svolgimento dell’assembela dei soci della Banca Popolare di Sondrio per la parte straordinaria dell’ordine del giorno che riguardal a trasformazione in Spa. Non bisogna dimenciare che il Consiglio di Stato ha sospeso la trasformazione delle popolari in Spa fino a metà gennaio in attesa di una nuova udienza prevista per il 12 gennaio.   Monte dei Paschi di Siena si trova in una situazione di incertezza tale che è stata registrata un’emorragia di depositi, con 6 miliardi di euro di “raccolta diretta commerciale” persi tra il 30 settembre e il 13 dicembre, “di cui 2 miliardi dal 4 dicembre 2016, data del referendum costituzionale”. E’ quanto emerge, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, dall’aggiornamento del prospetto sull’aumento di capitale. Il saldo negativo di quest’anno arriva a quasi 20 miliardi di euro: ai sei miliardi si aggiungono infatti i 13,8 miliardi persi nei primi nove mesi del 2016. Intanto è stato dato ieri sera il via libera da parte della Consob, nell’ambito dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, alla conversione dei bond subordinati Mps in azioni: per la conversione ci sarà tempo fino alle 14 del 21 dicembre prossimo. Monte dei Paschi di Siena apre così la conversione dei bond subordinati anche “ai 40 mila risparmiatori che detengono oltre 2 miliardi di obbligazioni dell’istituto senese” e che non avevano ancora potuto aderire alla conversione per le restrizioni imoste dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa.



Mentre Piazza Affari si mantiene intorno alla parità, Mps scivola a -3,3% dopo essere stata anche sospesa per eccesso di ribasso, finendo così sotto i 20 euro ad azione. Secondo Giuseppe Guzzetti, “se la Legge Ciampi fosse stata rispettata non saremmo alla tragedia del Monte dei Paschi”. Il Presidente della Fondazione Cariplo ha usato queste parole durante il suo intervento per i 25 anni dell’ente lombardo. Guzzetti ha ricordato in particolare che la Legge Ciampi prevedeva che negli organi della Fondazione la parte pubblica non avesse la maggioranza, mentre a Siena su un totale di 15 membri dell’organo di indirizzo 8 erano nominati dal Sindaco e 5 dalla Provincia. Il Presidente dell’Acri ha quindi evidenziato che laddove la norma è stata rispettata non ci sono stati problemi. In effetti non è la prima volta che i legami con la politica vengono indicati com la causa principale dei guai di Rocca Salimbeni. Insieme certamente alle operazioni poco “fortunate” come l’acquisto di Antonveneta.



Il via libera della Consob alla conversione dei bond subordinati Montepaschi Siena in azioni, è giudicato negativamente dall’Adusbef. L’associazione a difesa dei consumatori e utenti bancari definisce infatti “un atto scellerato” quello compiuto dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa. “L’offerta di conversione volontaria dei bond subordinati in azioni Mps, autorizzata dalla Consob in deroga alla direttiva Mifid, trasformando di fatto il risparmio investito in capitale di rischio, con la finalità di riaprire la ‘prima’ conversione chiusa lo scorso 2 dicembre, offrendo alla banca la possibilità di sollecitare (o imporre alla clientela retail) l’adesione entro il 22 dicembre” – scrive l’Adusbef come riporta l’Agi –  è un atto “pericoloso che si aggiunge alle decisioni assunte negli ultimi anni contro i risparmiatori”. L’Adusbef sottolinea che “il risparmio degli italiani, tutelato dall’art.47 della Costituzione, merita considerazione, rispetto, attenzione senza che possa essere di nuovo e continuamente dato in pasto a questi banchieri scelti ad hoc per prestito ponte ed aumento di capitale del MPS”. Secondo l’Adusbef ci sarebbe un “esclusivo interesse di incassare 448 milioni di euro di commissioni già deliberati, sulla pelle delle famiglie, che hanno fatto sacrifici e rinunce per risparmiare”. 

Piazza Affari si muove in rialzo, ma Mps riduce i suoi guadagni allo 0,2%, allontanandosi così dalla soglia dei 21 euro ad azione. Vincenzo Boccia ha detto di essere in attesa dell’esito dell’aumento di capitale di Montepaschi, ricordando anche che l’Italia è il Paese che ha investito meno nelle banche. “Gli altri Paesi hanno investito sul sistema bancario e finanziario. Le banche sono il nodo di sviluppo essenziale per la crescita economica”, ha detto il Presidente di Confindustria, secondo cui ci vorrebbe un intervento a livello europeo sulla questione bancaria, dato che non riguarda solo l’Italia. Per Boccia, quindi, “l’Unione bancaria è determinante, ma va completata”.

Dopo l’ok della Consob alla conversione dei bond subordinati Mps in azioni, nell’ambito dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro entro il 31 dicembre, se l’operazione non dovesse avere successo Montepaschi Siena sarà nazionalizzata. La conversione, come sottolinea La Repubblica, permetterà a Montepaschi Siena di effettuare la raccolta di 5 miliardi di capitali, di cui 1 miliardo assicurato dalla conversione alla quale hanno già aderito gli investitori istituzionali. Ma lo Stato ha già pronto un piano di salvataggio pubblico: “si tratta di un fondo da 15 miliardi che potranno essere usati per supportare gli aumenti di capitale delle banche più fragili”. A questo stanziamento si aggiungono “le garanzie per 80 miliardi che supportano eventuali crisi di liquidità e quindi la raccolta di capitali sul mercato”. La conversione dei bond subordinati Mps in azioni parte oggi e dura fino alle 14 del prossimo mercoledì 21 dicembre. Sempre secondo quanto riportato da La Repubblica, l’idea del Ministero del Tesoro è di aprire il ‘paracadute’ pubblico il prossimo giovedì 22 dicembre.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, nel caso il tentativo di mercato per ricapitalizzare Montepaschi non andasse in porto, ci sarebbe due opzioni. La prima è la il burden sharing per i titolari dei bond subordinati, con contemporaneo intervento pubblico per ripatrimonializzare la banca toscana. L’altra opzione, nel caso comunque si riuscisse a raccogliere un parte dei 5 miliardi necessari, prevederebbe la raccolta dell’inoptato da parte del ministero del Tesoro, già azionista di Mps con una quota intorno al 4%. Un ultimo scenario prevede la buona riuscita dell’operazione di mercato, che lascerebbe comunque aperti i nodi bancari non strettamente riguardanti Montepaschi. Bisognerebbe quindi varare provvedimenti per nuovi apporti al fondo di risoluzione delle banche.

Piazza Affari si muove in rialzo e Mps guadagna il 3,8%, sopra la soglia dei 21 euro ad azione. Dalla Consob è arrivata l’approvazione del supplemento relativo all’offerta di acquisto di bond subordinati da convertire in nuove azioni di Montepaschi. Dalle 9:00 di oggi e fino alle 14:00 del 21 dicembre sarà possibile aderire all’offerta. La data di pagamento sarà stabilita dopo la chiusura di tale periodo. In aggiunta l’autorità di vigilanza della Borsa ha approvato il supplemento al prospetto informativo (costituito dal Documento di Registrazione, dalla Nota di Sintesi e dalla Nota Informativa) relativo alle nuove azioni. In base alla risposta che si avrà su questo nuovo periodo di offerta sui bond subordinati si capirà quanto sarà possibile portare in porto la ricapitalizzazione di Mps senza che sia necessario un intervento pubblico.

E’ arrivata la decisione della Consob su Montepaschi Siena e sull’aumento di capitale da 5 miliardi di euro varato ieri dal Cda dell’istituto di credito senese. L’aumento di capitale, come sottolinea il Sole24ore, dovrà essere realizzato entro il 31 dicembre. Si tratta dell’ultimo tentativo di salvataggio privato di Montepaschi Siena prima dell’intervento dello Stato: “l’aumento è destinato per il 35% al pubblico indistinto di cui il 30% agli attuali azionisti della banca; il prezzo massimo è di 24,9 euro per azione e il prezzo minimo di un euro per consentire la gestione della prelazione agli azionisti”. Per quanto riguarda la componente dell’aumento il Cda di Mps ha deciso che il 65% sarà destinato a “un collocamento istituzionale riservato ad investitori qualificati in Italia e ad investitori istituzionali esteri”: è il private placement, senza garanzia, assicurato dalle banche d’affari che affiancano Montepaschi Siena e che dovrebbe partire oggi per chiudersi entro il prossimo 23 dicembre.

Ha preso il via ieri il processo sul caso Montepaschi Siena. Sono 16 le persone, come riferisce Il Sole24ore, sotto accusa per aggiotaggio, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza: sono manager (ex o attuali) non solo di Mps, ma anche di Nomura e Deutsche Bank, le due banche con cui i vertici Montepaschi Siena sottoscrissero due derivati, causa di ingenti perdite. Tra gli imputati ci sono l’ex presidente Mps Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni, l’ex responsabile finanziario Gianluca Baldassarri, l’ex direttore finanziario Daniele Pirondini. Secondo le accuse i vertici di Mps comprarono con un’operazione illecita, cioè un finto aumento di capitale tramite i prodotti convertibili Fresh, la banca padovana Antonveneta. La prima decisione dei giudici ieri è stata quella di accogliere la richiesta presentata dai legali di alcuni gruppi di risparmiatori: Montepaschi Siena, Deutsche Bank e Nomura sono citabili come responsabili civili nel processo. 

Piazza Affari chiude la giornata con un +2,09% e Mps mette a segno un rialzo del 2,99%, restando sotto i 21 euro ad azione. Sul blog di Beppe Grillo, un post del Movimento 5 Stelle ritiene inevitabile un intervento dello Stato per mettere in sicurezza Montepaschi, ma chiede che sia poi il Partito democratico “a pagare i danni”. Infatti, si ricorda che la banca toscana “ha vissuto e prosperato per secoli, ma non ha resistito alla calata del Pd che nel giro di 20 anni è riuscito a spolpare completamente la banca e a bruciare i risparmi di migliaia di piccoli azionisti. Si tratta di miliardi e miliardi di euro scomparsi. Nessuno sa dove”. Il Movimento 5 Stelle annuncia quindi un “flash-mob parlamentare” che si terrà domani a Siena, nei pressi di Rocca Salimbeni, storica sede di Mps. Prevista anche la partecipazione di Beppe Grillo.

La Consob ancora non ha dato il via libera ma sembra ormai scontato: il Cda di Montepaschi Siena ha varato oggi pomeriggio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, per far fronte al salvataggio privato e non statale di Mps: la banca toscana non ha ancora visto l’ok della Consob che però dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Come annunciato in precedenza, andrà realizzato entro il 31 dicembre, ed è l’ultimo tentativo prima dell’intervento dello Stato. «L’aumento è destinato per il 35% al pubblico indistinto di cui il 30% agli attuali azionisti della banca; il prezzo massimo è di 24,9 euro per azione e il prezzo minimo di un euro per consentire la gestione della prelazione agli azionisti. Il Monte dei Paschi ha deciso di estendere l’offerta di conversione dei bond subordinati anche al prestito Fresh 2008 che non è stato emesso dalla banca», come riportano i colleghi del Sole24 Ore.

Piazza Affari resta in rialzo e Mps sale del 4,1%, a un passo dai 21 euro ad azione. Si è concluso il cda di Montepaschi, che ha deciso di fissare in 24,9 euro ad azione il prezzo massimo dell’aumento di capitale. Il board ha anche stabilito che il 35% dell’operazione sarà rivolta al pubblico indistinto in Italia. Di questa quota, almeno il 30% verrà data in prelazione agli azionisti di Mps. Il restante 65% dell’aumento di capitale sarà destinato agli investitori istituzionali, sia stranieri che italiani. Il cda ha anche fissato un prezzo minimo tecnico di un euro per azione. L’aumento di capitale dovrà essere sottoscritto entro il 31 dicembre e l’avvio resta subordinati ai provvedimenti autorizzativi necessari da parte della Consob. Il cda di Mps ha anche confermato di voler estendere l’offerta di conversione in azioni dei bond subordinati ai titoli Fresh 2008.

Sul fronte Mps la decisione della Consob dovrebbe arrivare nel pomeriggio, secondo quando apportato da Milano Finanza pochi istanti fa: scatta dunque l’ultimo tentativo di salvare in maniera privata il Montepaschi Siena con l’ok della Consob che dovrebbe a questo punto essere quasi scontato. Il Cda è sospeso ma resta aperto per poter decidere appena arriverà il parere della Consob: a quel punto, domani sarà invece molto probabile il via libera al nuovo liability management exercise, «questa volta aperto al retail con un coinvolgimento molto intenso della rete commerciale del Monte. Nel perimetro dell’operazione questa volta dovrebbe esserci anche il prestito Fresh da un miliardo che era stato invece escluso nella precedente versione», riportano ancora i colleghi di Milano Finanza. Come ampiamente anticipato nei giorni scorsi, la conversione attesa dalla banca è quella di raccogliere l’offerta dei bond subordinati e di riconvertirli: circa 2 miliardi da sommare al miliardo già incassato dagli investitori istituzionali. «Il lme dovrebbe concludersi giovedì 22, mentre già da lunedì 19 potrebbe procedere in parallelo al private placement dal quale Siena punta a ottenere gli ulteriori due miliardi necessari per colmare il gap patrimoniale. L’intera operazione dovrebbe concludersi venerdì 23, dunque appena prima di Natale», chiude l’anticipazione di RadioCor.

In Borsa continua la permanenza positiva di Mps che guadagna ancora il 3,5% nelle contrattazioni a Piazza Affari: nel frattempo, come racontiamo da due giorni, il Consiglio di Amministrazione di Monte dei Paschi di Siena resta aperto e convocato permanente fino alla decisione della Consob che dovrebbe autorizzare e dare il via libera atteso per l’operazione salvataggio della banca di Siena. In attesa di capire se la conversione permetterà al Monte di fare lo scatto decisivo verso la raccolta di 5 miliardi di capitali (1 miliardo è assicurato dalla conversione alla quale hanno già aderito gli investitori istituzionali), «il Tesoro ha approntato il paracadute pubblico. Si tratta, ricostruisce Repubblica in edicola, di un fondo da 15 miliardi che potranno essere usati per supportare gli aumenti di capitale delle banche più fragili», si legge sul sito online di Repubblica.

Piazza Affari resta in rialzo e Mps riduce i suoi guadagni al 4,3%, tornando sotto quota 21 euro ad azione. Intanto è ripreso, dopo la sospensione di ieri, il cda di Montepaschi, chiamato a fissare i dettagli dell’aumento di capite e la riapertura dell’offerta di conversione in azioni dei bond subordinati se si avrà il via libera della Consob. Un’altra banca italiana è intanto alle prese con un aumento di capitale: Unicredit. Come ricorda Il Sole 24 Ore, in questi giorni i soci storici di piazza Gae Aulenti dovranno decidere se partecipare o meno all’operazione. In particolare le fondazioni bancarie dovranno valutare se lasciarsi diluire dal maxiaumento o se sborsare una quota non indifferente per avere ancora peso nella società.

Piazza Affari si muove in rialzo e Mps guadagna il 7,4%, superando i 21 euro ad azione. In giornata tornerà a riunirsi il cda di Montepaschi, così come la commissione della Consob incaricata di valutare la richiesta di estensione dell’offerta di acquisto dei bond subordinati per la loro conversione in nuove azioni. Non è scontato che l’autorità di vigilanza del mercato dia il via libera. Di mezzo c’è l’adeguatezza del tipo di investimento rispetto al profilo Mifid dei piccoli risparmiatori che sarebbero coinvolti nell’operazione. Dunque ci sarà da prestare attenzione a ogni minimo dettaglio per far sì che il prospetto dell’operazione risponda a tutti i requisiti del caso.

Il tanto atteso Cda di Monte dei Paschi di Siena si è tenuto ieri: cominciato poco prima delle 16, è stato però sospeso in serata per riprendere oggi. La risposta dalla Consob non è ancora arrivata, quindi la banca comunicherà oggi le condizioni per la ricapitalizzazione da cinque miliardi di euro. Il Cda di Mps forse vuole aspettare di ottenere il via libera dalla Consob per la riapertura della conversione dei bond subordinati in azioni e, se arrivasse nella giornata di oggi, potrà proseguire con il piano già programmato per scongiurare l’intervento dello Stato. Il piano in questione comunque dovrà andare in porto entro il 31 dicembre. Sono giornate calde allora per il futuro di Monte dei Paschi: martedì è arrivato il no ufficiale da parte della Bce alla proroga per la ricapitalizzazione, perché potrebbe provocare un ulteriore deterioramento della posizione di liquidità e un peggioramento dei coefficienti patrimoniali, quindi metterebbe a rischio la sopravvivenza della banca. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la Bce sostiene inoltre che lo slittamento non garantirebbe un contesto di mercato più favorevole per l’accordo di garanzia con le banche del consorzio.

I tempi per il completamento dell’operazione di rafforzamento patrimoniale di Monte dei Paschi di Siena sono molti stretti, inoltre il buon esito della soluzione privata, che scongiurerebbe l’intervento statale, dipende da molti fattori esterni. Potrebbero essere risalite nelle ultime ore le possibilità che il Liability Management Exercise e il collocamento lampo partano oggi o domani: ieri si è riunita la Consob che potrebbe dare l’autorizzazione al Cda di Mps a vararlo. Per gli analisti di Icbpi, invece, è invece più probabile che intervenga lo Stato. Le strade sono due, una delle quali appare improbabile: la raccolta per la ricapitalizzazione di circa 4,5 miliardi, 2 dei quali dalla conversione da parte dei bondholder privati dei bond in azioni. La Comissione, invece, potrebbe invece non giudicare sufficiente questo piano per evitare l’intervento pubblico. Ci si chiede allora come sia stato possibile non preparare in tutti questi mesi una sorta di “paracadute” di emergenza. Secondo il portale Affaritaliani, potrebbe aver pesato il timore che toccare i risparmiatori privati avrebbe avuto ripercussioni negative sull’esito del referendum costituzionale, poi comunque fallito.