Piazza Affari chiude in rialzo dell’1,47% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Atlantia (-0,58%), Mps (-0,43%), Campari (-1,13%), Cnh Industrial (-0,12%), Ferragamo (-0,53%), Recordati (-1,04%) e Saipem (-0,29%). Tra i rialzi si notano quelli di Banca Mediolanum (+2,51%), Banco Popolare (+4,33%), Bpm (+4,29%), Bper (+3,28%), Buzzi (+2,38%), Intesa Sanpaolo (+2,17%), Italgas (+2,5%), Mediaset (+23,33%), Telecom Italia (+2%), Ubi Banca (+5,83%) e Unicredit (+2,04%). Fuori dal listino principale Pininfarina guadagna il 17,76%, mentre Visibilia cede l’8,44% Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,035, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 157 punti base.



Piazza Affari guadagna lo 0,9% e sul listino principale troviamo in rosso A2A (-0,1%), Atlantia (-1%), Azimut (0,3%), Mps (-0,7%), Campari (-1,5%), Cnh Industrial (-0,5%), Ferragamo (-1,2%), Ferrari (-0,1%), Luxottica (-0,1%), Recordati (-1,6%) e Saipem (-0,6%). Tra i rialzi si notano quelli di Banca Mediolanum (+2,1%), Banco Popolare (+3,2%), Bpm (+2,9%), Bper (+2,3%), Buzzi (+1,7%), Intesa Sanpaolo (+1,7%), Italgas (+1,9%), Mediaset (+22,5%), Ubi Banca (+4,8%) e Unicredit (+2%). Fuori dal listino principale Stefanel guadagna il 9,2%, Axelero l’8,8%. Il cambio euro/dollaro si avvicina a quota 1,035, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 159 punti base.



Piazza Affari guadagna lo 0,2% e sul listino principale troviamo in rosso Atlantia (-1,2%), Azimut (0,7%), Mps (-0,1%), Campari (-1,8%), Cnh Industrial (-0,7%), Eni (-0,3%), Exor (-0,8%), Ferragamo (-1,2%), Ferrari (-0,5%), Fineco (-0,5%), Generali (-0,4%), Leonardo (-0,1%), Prysmian (-0,3%), Recordati (-1,3%), Saipem (-1,8%), Snam (-0,2%), Tenaris (-0,7%) e UnipolSai (-0,1%). Tra i rialzi Mediaset è arrivata a +18,1%. Bene anche Banca Mediolanum (+1,1%), Banco Popolare (+1,9%), Bpm (+1,7%), Bper (+1,8%), Italgas (+1,6%), Ubi Banca (+3%) e Unicredit (+1,7%). Fuori dal listino principale Pininfarina guadagna il 7,8%, mentre Biancamano cede il 3,8%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,04, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 159 punti base.



Piazza Affari sale dello 0,7% e sul listino principale troviamo in rosso Atlantia (-0,5%), Buzzi (-0,9%), Campari (-1,1%), Cnh Industrial (-0,5%), Prysmian (-0,2%), Saipem (-1,5%), Snam (-0,1%) e Tenaris (-0,1%). Tra i rialzi svetta il +16,1% di Mediaset, dovuto al fatto che Vivendi ha annunciato di voler salire al 30% della società, giusto a un passo dalla soglia dell’Opa obbligatoria. Bene anche il comparto bancario, dopo che il Governo ha annunciato di voler stanziare 20 miliardi di euro per mettere in sicurezza il sistema nel caso l’aumento di capitale di Mps non vada a buon fine. Il titolo di Montepaschi sale del 3,5%, Banco Popolare del 3%, Bpm anche, Ubi del 2,3%. Positiva Fca (+1,9%). Telecom Italia guadagna ancora un altro 1,9%. Fuori dal listino principale Stefanel sale del 4,2%, mentre Ratti cede il 3,8%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,04, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 160 punti base.

Nonostante siamo entrati ormai nella settimana natalizia, la giornata presenta eventi di particolare menzione. Dall’Australia verranno pubblicati gli ultimi verbali della banca centrale: saranno molto interessanti per comprendere quali saranno le mosse future sulla politica monetaria e su eventuali rialzi dei tassi di interesse. Altra banca centrale protagonista sarà la BoJ, la banca centrale giapponese, che prima dichiarerà i nuovi tassi di interesse e poi svolgerà la classica riunione per spiegare le decisioni prese. Finora ha avuto una politica molto accomodante fino a comprare direttamente Etf sui mercati finanziari, andando ad alimentare una pericolosa bolla speculativa e sarà importante capire se, adesso, si inizierà un naturale percorso di normalizzazione o si procederà con questa politica ultraespansiva. Infine, meno importante, il dato Ifo sui prezzi della produzione tedesca per il mese di novembre.

Ieri la Borsa italiana ha chiuso con un ribasso dello 0,24% a quota 18.969 punti. La seduta è stata contrassegnata da una scarsa volatilità. L’indice fino alle 12:00 ha viaggiato intorno alla parità fino a salire dello 0,35% ma non riuscendo mai a sfondare quota 19.100, punto in cui è presente una forte resistenza. Così, dopo l’apertura di Wall Street, l’indice ha iniziato a perdere quota fino a toccare il -0,5% e chiudere poi a -0,24%, mentre tutte le altre piazze europee hanno chiuso poco sopra la parità. A condizionare l’andamento del listino sono stati senza dubbio i titoli bancari: malissimo Mps che perde oltre 11 punti percentuali nel giorno della riapertura della conversione dei bond subordinati. Male anche Unicredit, Credito Valtellinese e Bper che perdono tutte oltre il 4%. Limita i danni invece Intesa Sanpaolo che riesce a limitare fortemente i ribassi con un -0,75%, rimanendo sopra il supporto dei 2,4 euro. Continua, invece, il rally di Natale di Telecom Italia che guadagna oltre il 2%. Seduta particolarmente brillante, inoltre, per Italia Independent (+17%) dopo che ha concluso felicemente un aumento di capitale.

A livello dei titoli di Stato non si segnalano particolari tensioni. Rispetto all’ultima seduta, lo spread è ulteriormente calato frazionalmente dello 0,60%, attestandosi a quota 158 punti base. Il rendimento dei titoli di Stato Italiani a 10 anni è in ulteriore contrazione: ora rende l’1,81%.