Piazza Affari chiude con un +1,47% e Mps cede lo 0,43%, poco sopra i 18,5 euro ad azione. Cosa succederebbe a un detentore di bond subordinati di Montepaschi che decidesse di non aderire all’offerta di conversione in corso fino a domani? Secondo Il Sole 24 Ore, se l’aumento di capitale andrà in porto, si resterebbe obbligazionisti e probabilmente il valore del bond salirebbe in virtù del buon esito dell’operazione di ricapitalizzazione. La quale è tuttavia legata anche a un buon livello di conversione dei bond subordinati. Se l’aumento di capitale dovesse andare male, a quel punto Montepaschi potrebbe fare bail-in oppure lo Stato potrebbe ricorrere al burden sharing. In quest’ultimo caso gli obbligazionisti subordinati e gli azionisti registrerebbero delle perdite che potrebbero portare anche all’azzeramento del loro investimento. Non è detto però che non si vari un rimborso come quello avuto nel caso delle 4 banche fallite a fine 2015.
Piazza Affari resta in rialzo e Mps si mantiene a -0,2%, sempre sotto la soglia dei 19 euro ad azione. Alle 19:15 di oggi, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio, si terrà un’audizione di Pier Carlo Padoan presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame della Relazione al Parlamento, approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri che autorizza il governo a un maggiore indebitamento fino a 20 miliardi per un decreto che miri alla salvaguardia del risparmio e delle banche. Il ministro dell’Economia con tutta probabilità parlerà della vicenda Montepaschi e non è escluso che fornisca qualche dettaglio in più proprio sul provvedimento che potrebbe essere approvato nei prossimi giorni, anche a seconda di come andrà l’aumento di capitale della banca toscana.
La borsa continua decisamente meglio di ieri, ora titolo Mps recupera anche s rimane in cessione a meno 0,2%: intanto Monte dei Paschi di Siena vive ore di assoluta attesa per capire se il salvataggio privato andrà effettivamente in porto o se come pare dalle ultime due giornate sarà l’ombrello dello Stato il vero salvataggio della banca di Siena. Intanto sul fronte ricorsi e polemiche, arrivano altri esposti di Adusbef alle procure di Roma e Milano, con il presidente dell’associazione dei consumatori Elio Iannutti che richiede in questo modo di accertare eventuali responsabilità contro correntisti e semplici lavoratori. «Tra capitalizzazione di borsa al 31.12.2005 (12,2 mld), aumenti di capitale e fair value (valore equo) odierno pari a 427 milioni di euro, Mps che dovrebbe pagare commissioni per 448 milioni di euro alla cordata capeggiata da JPMorgan, ha distrutto circa 32 miliardi di euro nel decennio», scrive Iannutti ancora nella nota dell’associazione.
Piazza Affari si muove in rialzo e Mps cede lo 0,2%, restando sotto la soglia dei 19 euro ad azione. In queste ore i detentori di bond subordinati di Montepaschi stanno decidendo se aderire o meno all’offerta di conversione degli stessi in nuove azioni. Attraverso quanto scrive Il Sole 24 Ore vediamo anzitutto cosa succederebbe in caso di adesione. Se l’aumento di capitale va in porto, il risparmiatore dovrà recarsi in banca, eventualmente firmare un documento qualora il suo profilo di rischio non gli permetta di avere azioni in portafoglio e diventerà azionista. Inizialmente si avrà un recupero del valore dell’obbligazione, che però potrebbe variare in funzione dell’andamento in Borsa della azioni di Mps. Se invece l’aumento di capitale dovesse saltare, la conversione non verrà realizzata e quindi il risparmiatore resterà titolare dei bond subordinati. A questo punto o interviene lo Stato con il burden sharing o Mps farà ricorso al bail-in.
Sul fonte Borsa il titolo Mps cede per la prima volta in giornata, ma di pochissimo con il -0,27 non cambiando la linea del mercato di oggi nei confronti della banca Monte dei Paschi di Siena: il fondo pubblico annunciato ieri sera dal Governo italiano ha avuto l’effetto calmante sui mercati finanziari e bancari con il rialzo di Mps dopo la giornata di ieri nerissima a Piazza Affari. Secondo Radiocor, «Il fondo da 20 miliardi a sostegno del sistema e’ superiore alle ipotesi circolate nei giorni scaorsi sul mercato e che indicavano la creazione di un fondo da circa 15 miliardi. Tale holding pubblica sarebbe in grado di fornire supporto alle banche che attualmente versano in difficolta’, ossia oltre che Banca Mps, anche Carige, le banche venete e le quattro goods banks». Il governo dovrà chiedere ovviamente il passaggio dal Parlamento per il via libera e forse già giovedì potrebbe esserci il voto in Aula: con però la creazione del fondo, il mercato si rassicura sulla Banca Mps che in caso di ultima necessità l’ancora di salvataggio post-privato esiste ed è ben solida.
Piazza Affari resta in rialzo e Mps guadgna l’1,4%, tornando sotto i 19 euro ad azione. Ubi Banca continua a lavorare per acquisire Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti. Tuttavia ci sono ancora degli ostacoli all’operazione. In particolare, scrive Il Messaggero, il finanziamento alla band bank Rev per il rimborso del prestito ricevuto dalle 4 good bank per i crediti deteriorati. Bper, invece, potrebbe acquisire CariChieti, dopo che è sfumata la possibilità di un suo passaggio a CariParma. È ormai passato un anno da quando le quattro banche sono state salvate con il decreto del governo, ma ancora non si è riusciti a vendere la “parte buona” ad alcun acquirente. Non si può non notare che gli unici nomi degli interessati sono italiani. Vedremo se il closing di queste operazioni sarà entro la fine dell’anno o se si dovrà attendere il 2017.
Il titolo di Mps continua a volare tra rialzi e ribassi in Borsa, ora è sopra del 2,5% a Piazza Affari ma restano giorni difficili per il Monte dei Paschi di Siena e il provvedimento di ieri sera del Governo potrebbe essere un modo di creare un ancora ulteriore di salvataggio per la banca senese qualora non decollasse realmente il salvataggio privata scattato ieri e che si chiuderà tra domani e giovedì. Secondo quanto riporta la Stampa oggi, la soluzione di mercato non è più praticabile e Mps lo avrebbe capito-subito ieri: «la conversione dei bond subordinati non sta dando i risultati sperati, il fondo del Qatar non si è più fatto sentire, altri investitori neppure». Intervento dello stato unica via possibile a questo punto? Nelle prossime ore si avrà la conferma con il consiglio di amministrazione di Montepaschi che potrebbe varare la decisione già in serata.
Piazza Affari si muove in rialzo e Mps sale del 4%, superando la soglia dei 19 euro ad azione. Montepaschi e il Fondo Atlante hanno raggiunto un accordo per la tranche mezzanine del portafoglio di crediti deteriorati della banca toscana. Nella serata di ieri è stata diffusa una nota in cui si spiegava che “in seguito all’ottenimento di alcune condizioni mitiganti il rischio rifinanziamento del senior bridge loan e visto il parere positivo espresso dal comitato investitori del fondo Atlante II, il Cda di Quaestio ha deliberato di sottoscrivere la highly confident letter per l’investimento mezzanine nella cartolarizzazione del portafoglio Npl di Banca Mps e approvare l’allegato term sheet per il senior bridge loan come concordato con le banche finanziatrici”. Dunque, come auspicato, l’accordo tra le due parti è arrivato, rendendo meno difficile la già complicata strada verso l’operazione di ripatrimonializzazione di Mps.
Il primo giorno di aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena non è certo stato all’insegna dell’ottimismo, non solo per la reazione in Borsa con sospensioni al ribasso già nella fase di apertura delle contrattazioni, ma anche perché Quaestio, società che gestisce il Fondo Atlante, ha espresso delle perplessità sul prestito ponte che verrebbe attivato sui crediti garantiti. Forse anche per questo il Governo ha deciso di dare un chiaro e forte segnale, annunciando la possibilità di mettere sul piatto fino a 20 miliardi di euro se fosse necessario un decreto salva-risparmio che andrebbe quindi oltre la vicenda Mps. Il Consiglio dei ministri ha tenuto una riunione lampo serale al termine della quale Padoan e Gentiloni hanno spiegato che questa cifra servirà a “garantire un adeguato livello di liquidità per ripristinare la capacità di finanziamento a medio e lungo termine e rafforzare il patrimonio di alcune banche mediante interventi per la ricapitalizzazione”. Maggiori dettagli si conosceranno tra mercoledì e giovedì, quando si capirà anche quale sarà l’esito dell’aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena.
Il titolo di Monte dei Paschi di Siena ha perso e male in Borsa chiudendo a meno 11% dopo una giornata da dimenticare a Piazza Affari: questo però non ha influito solo sulla prima giornata di aumento di capitale programmato dal cda di Mps, ma anche su altri titoli bancari trascinati verso il basso dall’effetto di Montepaschi. Unicredit ha perso il 4,5%, vendite sulle popolari, soprattutto Bper -3,86%. In sofferenza banca Medioalnum: -2,45% e Finecobank -2,29%. Va ricordato che oggi la corsa ad ostacoli di Siena è incappata nelle varie perplessità di Questio società di gestione del fondo Atlante: intanto mercoledì terminerà anche l’offerta volontaria di conversione dei bond subordinati, dopo la riapertura della scorsa settimana.
Piazza Affari termina la giornata a -0,24% e Mps chiude la seduta con un -11,04%, che porta il titolo sotto la soglia dei 19 euro. Secondo Carlo Messina, il fondo Atlante e Montepaschi devono riuscire a trovare un accordo. L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo ha ricordato che il fondo è nato con un obiettivo molto chiaro e che l’operazione con Mps deve essere perfezionata. Dunque, dopo le perplessità espresse da Quaestio, il gestore di Atlante, la posizione di Messina è che le due parti arrivino a un accordo per non far vacillare l’intero piano di messa in sicurezza della banca toscana. La quale ha fatto sapere che la data di pagamento dell’offerta pubblica di acquisto volontaria promossa su alcuni dei propri strumenti subordinati emessi o garantiti – con obbligo di reinvestimento del corrispettivo in nuove azioni del gruppo – si terrà entro il 29 dicembre.
Piazza Affari si muove in rialzo e Mps perde il 7,6%, tenendosi sopra i 19 euro ad azione. Alessandro Falciai, Presidente di Montepaschi, lasciando la sede milanese dove si è tenuto il cda della banca toscana, ha detto che tutto procede come previsto. Mps ha intanto sottoscritto un accordo con Jp Morgan e Mediobanca (Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners) per il collocamento delle nuove azioni. Sono stati coinvolti come Co-Global Coordinators e Bookrunners Banco Santander, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, London Branch, Goldman Sachs e Merrill Lynch. Presenti anche come Joint Bookrunners Bbva, Commerzbank, Jefferies International Limited e Societe Generale. La banca toscana ha anche sottoscritto un accordo per la cessione dei crediti in sofferenza. Non resta ora che vedere quale sarà la risposta degli investitori all’aumento di capitale.
La settimana poter certamente cominciare in un modo migliore: in Borsa malissimo, l’aumento di capitale con il rilancio del mercato vede qualche problema di contrattazione in queste ore della mattina, con il titolo sospeso due volte e ora, alle 12.30, in perdita del 8,50%. Va ricordato che i prossimi giorni saranno decisivi – questa mattina è iniziato l’aumento di capitale della società che si concluderà alle 14 di mercoledì 21 dicembre, mentre il collocamento istituzionale al via oggi terminerà alle 14 del giorno dopo, giovedì 22 dicembre. Mercoledì terminerà anche l’offerta volontaria di conversione dei bond subordinati, dopo la riapertura della scorsa settimana – mentre nel frattempo entra in campo, sempre contro il board di Mps, l’associazione Federconsumatori. In una nota diffusa via stampa, si legge: «A Milano è in corso il processo con al centro la vicenda Mps e a carico di 16 imputati, tra cui gli ex vertici. In quella sede Federconsumatori ha chiesto ed ottenuto la costituzione di parte vivile, molti anche i singoli risparmiatori che si sono costituiti attraverso l’associazione». Piccoli azionisti e risparmiatori: proprio su quelli Monte dei Paschi deve riconquistare fiducia e l’aumento di capitale privato e non statale prova ad andare proprio in quella direzione.