Piazza Affari chiude con un -0,48% e Mps termina la giornata a -7,48%, poco sopra i 15 euro ad azione. Nella sede milanese di Montepaschi sta per cominciare il Consiglio di amministrazione in cui con tutta probabilità si farà il punto sull’aumento di capitale chiuso oggi alle 14:00. Tra l’altro con la chiusura delle contrattazioni è scaduto anche il termine per la revoca delle adesioni all’offerta di conversione dei bond subordinati eseguite entro il 20 dicembre. Dunque ci sarà un quadro completo della situazione, anche solo per capire quanti sono i bond subordinati ancora in mano ai risparmiatori, dettaglio non irrilevante per quello che sarà l’intervento del Governo sulla banca toscana. Marco Morelli, amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, è stato intercettato dai giornalisti all’ingresso della sede milanese della banca, ma si è limitato a ricordare che a breve sarebbe iniziato il cda e dunque non era il caso di parlare né dell’esito dell’aumento di capitale, né dell’intervento del Governo.
Con la virata in rosso di Piazza Affari, Mps cede il 2,9%, restando sotto i 16 euro ad azione. Ancora non si sa quando si terrà il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare il decreto con cui mettere in sicurezza Montepaschi e il sistema bancario italiano. Graziano Delrio, intercettato dai giornalisti verso l’ora di pranzo, ha detto che ancora non c’è una convocazione e dunque non è dato sapere se a palazzo Chigi le decisioni verranno prese stasera a mercati chiusi o se invece si rimanderà tutto a domani. Qualunque decisione prenda l’esecutivo, sembra che la priorità sia quella di garantire i possessori di bond subordinati. E il provvedimento sicuramente verrà confrontato con quello varato per i risparmiatori azzerati delle quattro banche fallite lo scorso anno. Il Governo dovrà cercare di non creare situazioni di disparità di trattamento.
Piazza Affari resta in rialzo, ma Mps torna in territorio negativo, facendo segnare un -2,1% che porta il titolo sotto la soglia dei 16 euro. Enrico Rossi, Presidente della Toscana, dedica un post su Facebook al caso di Montepaschi, chiedendo che “qualcuno paghi per il ritardo”. Il membro del Partito democratico ricorda di aver chiesto più volte un intervento dello Stato su Mps, ma di aver avuto come risposta “un coro di imbecilli a darmi del comunista e dello statalista”. Rossi chiede “1- stipendi dei banchieri non superiori a 250milaeuro lordi, 2- di conoscere i nomi delle 100 società che non restituiscono oltre 15 miliardi di prestiti, 3- di indicare come la banca verrà risanata e di nuovo privatizzata”. Inoltre, a suo modo di vedere, “chi ha sbagliato ai vertici del governo, penso al ministro Padoan, dovrebbe dare una spiegazione e non solo chiedere scusa”.
Mentre il titolo continua nella giornata semi positivi, Mps guadagna qualche speranza per il salvataggio del stato con la convocazione data come quasi certa del Consiglio dei Ministri, proprio per approvare il decreto salva-banche che in questa fine 2016 si cuce perfettamente sul caso di Monte dei Paschi di Siena. Secondo quanto riporta Radiocor, «Dovrebbe tenersi questa sera, con convocazione probabilmente alle 19,30, e quindi a mercati chiusi, il Consiglio dei ministri chiamato ad approvare il decreto legge per l’intervento pubblico sulle banche, dopo il via libera del Parlamento alla dote da utilizzare in caso di bisogno. Se non ci saranno colpi di scena quindi stasera, o al massimo domattina, un provvedimento disporra’ la ricapitalizzazione preventiva di Mps attraverso lo Stato». Il consiglio di Amministrazione della banca Mps nel pomeriggio servirà per decidere in definitiva la scelta tra salvataggio privato e “ombrello” dello Stato.
Piazza Affari resta in rialzo e Mps guadagna l’1,3%, restando sopra i 16 euro ad azione. Secondo quanto riporta Repubblica, appena verrà certificato, oggi alle 14:00, che l’aumento di capitale di Montepaschi non è riuscito, scatterà il piano del Governo per intervenire a tutela in particolare dei 40.000 obbligazionisti subordinati di Mps. In particolare si dovrebbe procedere attraverso il burden sharing, “che consente una ricapitalizzazione precauzionale, presumibilmente di 5 mld, e che tiene al riparo correntisti e obbligazionisti senior”. A farne le spese sarebbero però gli azionisti e anche i possessori dei bond subordinati. Per questi ultimi, dunque potrebbe esserci la conversione forzosa delle obbligazioni o il loro acquisto da parte dello Stato. Un’altra via sarebbe il loro azzeramento con un successivo indennizzo simile a quello visto per gli obbligazionisti delle quattro banche fallite lo scorso anno.
Piazza Affari si muove in rialzo e c’è volatilità su Mps che passa dal segno più a quello meno con gran facilità. Al momento il titolo sale dell’1,7%, tenendosi sopra i 16 euro. I sindacati intanto chiedono al Governo di intervenire al più presto su Montepaschi. “Camera e Senato hanno approvato la possibilità di prevedere nel 2017 un intervento pubblico nel sistema bancario fino a 20 miliardi di euro. Riservandoci un giudizio di merito, a questo punto è indispensabile procedere immediatamente, oggi stesso, con un decreto da parte del Governo che metta in sicurezza Mps e le altre banche in difficoltà, salvaguardando un settore come quello del credito su cui si fonda la tenuta economica del Paese, tutelando così lavoratori e risparmiatori”, scrivono in una nota Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin, Sinfub e Ugl Credito. Le sigle sindacali esprimono poi apprezzamento per la linea tenuta dal management di Mps ed evidenziano come in questi momenti difficili “i veri protagonisti sono stati lavoratori e lavoratrici che con grande impegno e professionalità hanno gestito rapporti con la clientela con l’unico obiettivo di mettere in sicurezza la banca, tutelare i risparmiatori e difendere il posto di lavoro”.
La contrattazione è rientrata dopo la sospensione ennesima del titolo Mps: in Borsa continua il periodo no di Monte dei Paschi di Siena che paga ancora l’indecisione sul futuro prossimo della banca senese. Nel frattempo, secondo fonti Ansa, potrebbe arrivare già questa sera stasera il decreto per l’intervento dello Stato su Mps con l’istituzione di un fondo ormai arci noto da 20 miliardi di euro che dovrebbe salvare in futuro eventuali altri istituti di credito. «Le adesioni all’offerta pubblica di conversione di bond subordinati Mps, inclusi i ‘fresh 2008’ al servizio dell’acquisto di Antonveneta sono salite a 2,45 miliardi di euro», viene confermato dopo le prime voci che filtravano dal board di Mps in attesa dell’ufficiale cda di oggi pomeriggio. L’andamento del titolo nelle prossime ore potrebbe determinare un possibile “specchio” per leggere gli scenari probabili delle decisioni in casa Monte dei Paschi di Siena.
Piazza Affari si muove intorno alla parità e Mps non riesce a entrare agli scambi, con un teorico -6,13%. Ieri si è chiusa l’offerta di conversione dei bond subordinati di Montepaschi in azioni e complessivamente le adesioni hanno raggiunto quota 2,45 miliardi di euro. Il risultato sarebbe di per sé positivo, ma resta il fatto che per la banca toscana non si è fatto avanti nessuno “anchor investor”, che era stato individuato in Qia, il fondo sovrano del Qatar. Oggi alle 14:00 terminerà l’aumento di capitale per gli investitori istituzionali ed è difficile anche capire quale sarà il risultato complessivo dell’operazione di ripatrimonalizzazione perché coloro che hanno aderito all’offerta fino al 20 dicembre hanno il diritto di revocare il proprio ordine di sottoscrizione, entro oggi. La situazione sarà dunque da monitorare in continuazione, anche per vedere cosa farà nel frattempo il Governo: emanerà già oggi il decreto per salvaguardare i risparmiatori e mettere in sicurezza le banche italiane?
Peggiora la situazione per Monte dei Paschi di Siena con il passare del tempo. Il 14 dicembre la banca ha dichiarato che avrebbe avuto liquidità per undici mesi in uno scenario di forte stress, ma in pochi giorni la situazione si è aggravata ulteriormente: ora è sufficiente solo per quattro mesi. E allora si può intuire facilmente il motivo per il quale due settimane fa la Bce non ha concesso nemmeno 20 giorni a Mps per portare avanti l’aumento di capitale sul mercato. La liquidità rischia di assottigliarsi al punto tale da mettere a rischio la sopravvivenza stessa di Monte dei Paschi. Forse proprio il fatto che la Vigilanza di Francoforte non credesse più nell’operazione che era stata impostata da Jp Morgan e Mediobanca può aver contribuito ad un peggioramento del quadro. Bisognerà ora fare ricorso allo Stato che avvierà così la nazionalizzazione della banca senese a più di 80 anni dalla nascita dell’Iri che salvò con la nazionalizzazione le vecchie Comit, Credit e Banco di Roma. Anche la retromarcia del Qatar ha fatto tracollare l’operazione di salvataggio.
I risparmiatori sono corsi in aiuto di Monte dei Paschi di Siena permettendole di raccogliere poco più di 2 miliardi di euro, ma i grandi investitori si sono tirati indietro. Salvo colpi di scena, l’intervento di Stato è inevitabile e il decreto potrebbe arrivare già stasera. Oggi è convocato il CdA di Mps, che sarà seguito a distanza dai 40mila risparmiatori e azionisti. Si apre una fase molto rischiosa all’indomani di una giornata di tribolazioni in Borsa: il coinvolgimento dello Stato nel salvataggio della banca potrebbe portare ad una perdita del valore dei loro investimenti. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha, però, assicurato che l’impatto sui risparmiatori sarà minimizzato o reso inesistente. Ci sono stati diversi contatti tra Siena e Roma, ma molto dipenderà dal confronto con l’Unione europea. Una delle ipotesi è quella di dare le azioni in cambio del valore perso in caso di conversione forzosa dei bond subordinati. Una buona soluzione per i risparmiatori di Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti.
Con un recupero nel finale, Piazza Affari riesce a chiudere a -0,16%. Mps, al contrario, finisce la seduta con un tonfo del 12,08%, tornando a quota 16 euro ad azione. Alle 14:00 si è chiusa l’offerta di conversione dei bond subordinati e l’offerta pubblica di azioni di Montepaschi. Pier Carlo Padoan non ha voluto dare risposte precise al questione time alla Camera sulla vicenda Mps, perché “l’istituto di credito è attualmente interessato da un’operazione di mercato e ciò mi impedisce ogni commento in merito”. Silvio Berlusconi, durante la riunione con i gruppi di Forza Italia, ha ribadito il suo sostegno all’azione per salvare Monte dei Paschi di Siena. “Noi siamo un’opposizione responsabile, per questo su Mps abbiamo votato a favore. Non possiamo rischiare una crisi di fiducia del sistema bancario”. L’ex Cavaliere ha anche spiegato che la banca è in crisi certamente “per la cattiva gestione della sinistra, ma anche per i debiti degli agricoltori in oggettiva difficoltà”.
Il fondo sovrano del Qatar avrebbe deciso di non partecipare all’aumento di Monte dei Paschi di Siena con un miliardo di euro. La notizia, lanciata da Reuters che ha citato fonti vicine al dossier, non è stata ancora confermata, ma se così fosse l’operazione di mercato fallirebbe visto che altri investitori istituzionali, mancando un anchor investor, si tirerebbero indietro. Intanto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio ha fortemente contestato il via libera del Parlamento al piano salva-banca che coinvolge, oltre a Mps, anche la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. «Nazionalizziamo Mps e creiamo finalmente una banca pubblica in Italia. Il credito ha una funzione pubblica originaria, che va ripristinata: servire e sostenere famiglie e imprese. Ora Padoan si assuma la responsabilità di avere nascosto sotto il tappeto le emergenze del sistema bancario italiano e il cancro Mps» la proposta di Di Maio su Facebook.