Dopo che il Cda di Mps ha deciso di chiedere una “una proroga del termine dell’autorizzazione ricevuta sino al 20 gennaio 2017” arrivano segnali positivi sul fatto che la Bce decida effettivamente di accogliere la richiesta dell’istituto bancario toscano. Come riportato da Milano Finanza, infatti, a detta degli analisti dell’agenzia di rating Kepler Cheuvreux citati dall’agenzia Mf-DowJones “in caso la Bce dovesse accettare la richiesta, cosa molto probabile visto che il ceo di Mps, Marco Morelli, è andato a Francoforte martedì scorso, uno dei termini dell’offerta volontaria su 4,3 miliardi di euro di bond subordinati che si è chiusa venerdì con adesioni per più di 1 miliardo di euro, vale a dire la conversione in equity entro fine anno, non sarà raggiunto”. Ne deriva che “gli investitori che hanno aderito dovrebbero poter cambiare idea o l’intera offerta potrebbe persino ripartire”. Piazza Affari termina la seduta in rialzo dell’1,64% e Mps chiude con un +4,11% che avvicina il titolo ai 22 euro. Pier Paolo Baretta ritiene che Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca debbano “lavorare a un piano industriale per la fusione, anche guardando complessivamente al sistema finanziario veneto, ossia a quello delle molte, troppe, banche di credito cooperativo e delle molte fondazioni bancarie, dentro una prospettiva di crescita”. “Un disegno sulla finanza veneta è un disegno sul Veneto. È questo che serve, è questo che manca”, ha aggiunto il sottosegretario all’Economia. Piazza Affari riduce i suoi rialzi e Mps si porta a +1,8%, scendendo così sotto la soglia dei 22 euro ad azione. Durante la conferenza stampa seguita al board della Bce, a Mario Draghi è stato chiesto se fosse necessario concedere più tempo a Montepaschi, come ad altre banche, per le necessarie operazioni di ripatrimonializzazione. “Chiedetelo al Consiglio di vigilanza”, ha risposto il Presidente della Banca centrale europea. Consiglio a cui in effetti Mps ha chiesto di poter avere tempo fino al 20 gennaio 2017 per portare a termine l’aumento di capitale. Piazza Affari si trova in rialzo e Mps sale 7,2%, superando i 22 euro ad azione. Unicredit intanto ha ufficializzato le cessione del 20% di Bank Pekao a Pzu, compagnia assicurativa polacca, e il 12,8% della banca a Pfr, fondo pubblico polacco. La banca di piazza Gae Aulenti dò quindi seguito al piano di cessioni per mettere in sicurezza il proprio capitale, che proseguirà anche la vendita di Pioneer, per la quale c’è una trattativa esclusiva in corso con Amundi. Piazza Affari resta in rialzo e Mps sale del 4,2%, restando sopra i 21 euro ad azione. Intercettato ieri sera dai giornalisti alla Prima della Scala, Corrado Passera ha detto che su Montepaschi “hanno fatto un po’ di pasticci. Io per ora sto a guardare”. L’ex ministro aveva presentato per due volte un piano di risanamento alternativo per Mps. Nell’ultima occasione non aveva mancato di far notare che la banca toscana aveva reso impossibile il prosieguo di ogni approfondimento necessario. Per Passera ora Montepaschi “deve trovare una soluzione, una sua strada”. Piazza Affari si muove in rialzo e Mps sale del 2,9%, sopra i 21 euro ad azione. Il cda di Montepaschi riunitosi ieri ha deliberato di chiedere alla Banca centrale europea “una proroga del termine dell’autorizzazione ricevuta sino al 20 gennaio 2017” per portare a termine l’operazione di ripatrimonializzazione della banca. Ciò “a causa del mutato contesto di riferimento”. Senza che venga nominato, è chiaro che ci si sta riferendo all’esito del referendum costituzionale di domenica. Il consiglio di amministrazione ha anche nominato Massimo Egidi nuovo membro del Comitato Remunerazione al posto di Alessandro Falciai, che è da poco diventato Presidente di Mps.