Piazza Affari chiude in rialzo del 2,21% e Mps mette a segno un rialzo del 5,02% che porta il titolo sopra i 51 centesimi. Durante l’audizione alla commissione Finanze della Camera sul decreto banche, Carmelo Barbagallo, numero uno della vigilanza di Bankitalia, ha spiegato che il tempo di recupero dei crediti in Italia è più lungo rispetto agli altri paesi europei. Dunque occorrerebbero misure per migliorare la situazione, così da favorire anche lo smaltimento dei crediti deteriorati. Piazza Affari resta in rialzo e Mps guadagna il 3,6%, a un passo dai 51 centesimi ad azione. Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, ha intanto ribadito che non c’è alcun interesse da parte della sua banca per acquisizioni in Italia, compresa quella di Montepaschi. Per rendere meglio il concetto ha detto di essere pronto a mettere una videocassetta per rimandare continuamente lo stesso messaggio. Piazza Affari ha virato in positivo e Mps sale del 2,5%, tornando quindi sopra i 50 centesimi ad azione. Il Messaggero scrive che Bpm e Banco Popolare hanno “ritoccato” il loro piano di aggregazione per venire incontro alla richieste della Banca centrale europea. A breve dovrebbe essere inviato un nuovo documento alla Banca d’Italia e all’Eurotower. Difficile quindi che il merger possa essre approvato prima del 13 marzo. Piazza Affari si muove in rosso e Mps sale dell’1,1%, ancora sotto i 50 centesimi ad azione. La Banca Popolare di Vicenza ha presentato la domanda per la quotazione al Mercato telematico azionario della Borsa Italiana. Per questo alla Consob è giunta la richiesta di approvazione del prospetto relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione delle azioni, ove è anche specificato che l’assemblea dei soci delibererà in merito il 4 marzo (in prima convocazione) o il 5 marzo (in secondo convocazione).