Senza dubbio le spese mediche e sanitarie sono quelle che gli italiani detraggono di più dalla dichiarazione dei redditi. Con l’arrivo il 15 aprile del 730 precompilato occorrerà quindi controllare che quelle inserite dall’Agenzia delle Entrate coincidano con quelle effettivamente sostenute. Cosa che sarà difficile se si pensa che le spese per i farmaci da banco per cui non è obbligatoria la ricetta non sono state inserite. Inoltre, Il Sole 24 Ore ricorda che anche le spese presso ottici, parafarmacie e strutture sanitarie non accreditate non sono comprese. Il modello 730 precompilato in arrivo il 15 aprile non conterrà direttamente i dati relativi alle detrazioni Irpef per le spese di ristrutturazioni e risparmio energetico di abitazioni sostenute nel 2015. Lo ricorda Il Sole 24 Ore, specificando che il dato “non sarà inserito direttamente in precompilato ma nel foglio illustrativo e quindi sarà il contribuente a dover verificare il dato e a scegliere se inserirlo o meno in dichiarazione”. Ricordiamo che per le ristrutturazioni la detrazione Iperf è del 50%, mentre per il bonus sale al 65% per il risparmio energetico. Difficile che qualche contribuente voglia rinunciare a inserire i dati in dichiarazione.
Dai dati diffusi ieri dal Mef sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani presentate lo scorso anno emerge un dato interessante in vista del nuovo modello 730 precompilato. Quest’anno, infatti, conterrà anche le spese da portare in detrazione, tra cui quelle mediche e sanitarie. Anche se non ci saranno tutte quelle relative ai farmaci. In questo senso l’anno scorso solamente lo 0,3% dei contribuenti ha accettato la dichiarazione senza integrare tali spese, che pure non erano inserite nel modello precompilato. Questo vuol dire che la percentuale di coloro che accetterà il modello precompilato senza apportare modifiche sarà probabilmente ancora più bassa rispetto al 5,1% registrato l’anno scorso.
Dal prossimo 15 aprile 2016 per circa 30 milioni di contribuenti italiani ci sarà la possibilità di scaricare comodamente dalla propria casa il modello 730 precompilato. Un’importante operazione di supporto che nelle intenzioni del Governo dovrebbe permettere ai cittadini di fare a meno di Caf e commercialisti. Tuttavia i dati relativi allo scorso anno in tal senso non sono per nulla confortanti. Infatti, il 95% dei contribuenti lo scorso anno ha dovuto integrare o rettificare i dati presenti sul modello 730 precompilato. Complessivamente lo hanno usato circa 13 milioni di contribuenti tra lavoratori e contribuenti di cui l’89% si è rivolto ad un Caf oppure ad un commercialista mentre il restante 11% ha provveduto all’invio autonomamente previo controllo. Inoltre, è emerso come l’uso del modello 730 precompilato precompilato sia crescente al crescere del reddito del contribuente, arrivando al picco del 71% nei lavoratori che percepiscono da 26 mila a 35 mila euro l’anno.