Poche settimane e la situazione fiscale per milioni di italiani diventerà primaria: per questo motivo, come ogni anno, l’importanza delle detrazioni in tutti i vari dettagli diventa importante per poter comprendere quanto poter scaricare dalla tasse per tante famiglie italiani. In questo 2016, oltre al Bonus Bebè che potrebbe crescere – qui sotto tutti i dettagli del caso – importanti sono anche le novità sul tema “casa: fino a 31 dicembre 2016, grazie alla proroga prevista dalla Legge di Stabilità, si può fruire della detrazione del 50& per le spese sostenute per la ristrutturazione degli edifici, inclusi quelli di arredamento. La detrazione dell’Irpef ha scatenato tanti italiani in questi mesi con i vari lavori di ristrutturazione che evidentemente erano da cogliere come occasione. L’agevolazione consiste in una detrazione dall’imposta lorda Irpef pari al 50% delle spese per gli interventi di ristrutturazione di edifici residenziali effettuati, segnatevelo, fino al 31 dicembre 2016 compreso. Il limite massimo di spesa sul quale viene effettuata la detrazione è di 96mila euro per le spese sostenute dal 26 giugno 2012, al 31 dicembre 2016 e la detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di uguale importo.
È tempo di scadenze fiscali e il tema delle detrazioni continua a far parlare con novità e informazioni a volte non sempre chiarissime da parte della politica: torna però di attualità il Bonus Bebè che dovrebbe, stando a fonti di Governo, raddoppiare già per questo anno 2016, stante la difficoltà fortissime ancora presente per la famiglia. Al vaglio ci sarebbe lo studio dell’Esecutivo di raddoppiare l’assegno per ogni figlio appena nato: prioritario sarebbe lo sguardo complesso sugli strumenti di welfare e non solo un lancio-spot come già altri in passato. «Potenziare e rafforzare il bonus bebè rappresenta la direzione giusta e una misura-chiave per riavviare il motore delle nascite in Italia. Non possiamo permettere che il nostro diventi un Paese di coppie senza figli o di figli unici. Le coppie chiedono chiarezza sulle risorse su cui possono contare. Uno Stato amico delle famiglie garantisce delle certezze, con cifre e scadenze precise. La coperta è corta ma la famiglia è la priorità e le risorse vanno trovate», così il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa all’Ansa. Nella giornata di oggi anche una intervista a Repubblica del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aveva sollevato il tema del Bonus Bebè come una delle priorità da rilanciare per una famiglia italiana in forte difficoltà. «Se andiamo avanti con questo trend, senza riuscire a invertirlo, tra dieci anni cioè nel 2026 nel nostro Paese nasceranno meno di 350 mila bambini all’anno, il 40% in meno del 2010. Un’apocalisse», annuncia la Lorenzin dichiarando come “la vera emergenza italiana” quello del crac demografico. «Se in Italia non nascono più bambini “non può non esserci una correlazione con la crisi economica, per questo il bonus può avere un significato importante per i circa due terzi dei genitori che stanno sotto la soglia di 25mila euro di Isee. Serve una politica di sostegno delle nascite che si basi su aiuti diretti. Poi ci vuole il sostegno alla maternità, che deve recuperare un prestigio sociale e non deve rappresentare un ostacolo per il lavoro. È importante anche il tema dei servizi, come gli asili nido», chiosa ancora il Ministro nell’intervista domenicale di Repubblica. Sono previste poi altre detrazioni per i figli a carico: stando alle ultime previsioni degli analisti del settore, tali detrazioni vanno dai 1220 euro (per figli minori di tre anni), ai 950 euro (per i figli con più di tre anni). Nel caso in cui i figli siano più di tre gli importi sono aumentati di 200 euro per ciascun figlio mentre nel caso uno o più figli siano disabili gli importi vengono aumentati di 400 euro.