Per il Canone Rai 2016 ancora non c’è pace: dopo le polemiche per le domande di esenzione che hanno incontrato parecchie difficoltà nei pressi della scadenza di lunedì scorso (specie con centralini intasati e servizi telematici bloccati) ora arriva un problema di tipo formale che rischia di rimettere ancora in discussione uno dei decreti più sofferti del Governo Renzi, ovvero il Canone Rai in bolletta. Per errori formali nella compilazione del decreto, è stata bloccata la pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, e slitterà di almeno 10 giorni. Secondo le fonti di ItaliaOggi in Gazzetta è giunto un decreto che è stato subito rispedito indietro a causa di un errore nella formula terminativa che ogni provvedimento deve avere per non incorrere in vizi formali. È una sorta di schema di scrittura che a quanto pare è stata organizzata in malo modo e per questo motivo il tutto viene ritardato di almeno 10 giorni: non dovrebbe aprirsi ulteriori finestre per le richiesta di esenzione – ora è attiva quella del 30 giugno per il non pagamento di seconda e terza rata – anche se di novità in questo complesso Canone Rai 2016 non si è ancora in esaurimento.
Interviene sul canone Rai, in questi giorni in cui si parla dell’esenzione, anche Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale della Rai. Nell’ambito della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ha infatti sottolineato il lavoro per rendere il servizio migliore per chi paga il canone. Come riporta il Velino Dall’Orto ha spiegato: “In questo momento è giusto vedere quali sono le priorità e veicolare le risorse in modo coerente con il mandato. Abbiamo cercato di rappresentare il percorso che va nel senso di una profonda trasformazione dell’offerta per rendere il servizio migliore tutti coloro che pagano il canone. Un percorso sfidante e il piano industriale è quello che condensa tutte le azioni e sviluppa un piano di lavoro legato al lavoro che faremo in questi anni”. (clicca qui per leggere tutto)
Settimana importante quella per il Canone Rai 2016 che ha visto lunedì il termine ultimo per presentare domanda di esenzione al pagamento via bolletta della luce, la grande e discussa novità di questo nuovo anno per il servizio pubblico targato Rai. Mentre passano i giorni, si diffondono tutte le possibili pratiche per comprendere le prossime tappe dopo questa prima scadenza: sul Sole 24 ore stamattina si può trovare tutto riguardante al pagamento della seconda e terza rata e sopratutto info su come non pagarle in maniera del tutto legale. Ovviamente si tratta di tutti quei casi in cui non si è riusciti a presentare la domanda di esenzione ma si hanno i giusti requisiti per poterla ancora chiedere. In questi casi secondo il call center della Rai, si può trasmettere il modulo entro il 30 giugno: così facendo la prima rata si dovrà pagare visto che è comunque stata disattesa la scadenza ufficiale, ma presentando la domanda entro il 30 giugno si potrà così non pagare la seconda e terza rata (20 euro l’una) di questo 2016 e così via fino all’eventuale acquisto di un apparecchio televisivo. Niente da fare per la prima rata da 60 euro, se si è andati oltre il termine fissato di lunedì si dovrà per legge pagarla tutta.
Scaduto il termine per la presentazione dell’esenzione del canone Rai si pensa già a come ottenere i rimborsi. Le dichiarazioni sostitutive per evitare il pagamento del canone in bolletta dovevano essere inviate entro lunedì scorso: i centralini della Rai però sono stati presi d’assalto e anche la casella Pec delle Entrate è andata in tilt. Ma per chi non è riuscito a inviare l’esenzione non tutto è perduto, come spiega il Secolo d’Italia: “Per quanto riguarda la dichiarazione di non detenzione la prossima scadenza è quella del 30 giugno. Inviando il modulo entro quella data non si pagherà il secondo semestre del 2016 (50 euro). L’autocertificazione andrà poi spedita di nuovo entro il 31 gennaio per il 2017. In caso invece di addebito non dovuto del canone Rai si dovrà chiedere il rimborso. Le modalità per ottenere i soldi versati non si conoscono ancora perché “dovevano essere indicate dal fisco dopo l’emanazione del decreto attuativo che doveva arrivare il 15 febbraio” ma questo non è ancora avvenuto. Infine chi doveva dichiarare che il canone Rai lo paga già un altro componente della famiglia il legale dell’Aduc, Emmanuela Bertucci, spiega al Secolo d’Italia che “la scadenza del 16 maggio non è mai stata indicata in maniera esplicita, quindi il modulo si dovrebbe poter inviare in qualsiasi momento”.
Continuano le polemiche sul Canone Rai 2016 dopo il termine per la domanda di esenzione al pagamento in bolletta arrivato due giorni fa: non si arrestano le polemiche per quanto riguarda le tante domande arrivate in extremis e che hanno incontrato molti disagi, a partire dai centralini che erano intasati per le troppe chiamate effettuate nel chiedere delucidazioni sulle ultime prerogative dell’esenzione. Ma non è stato l’unico problema incontrato, con le polemiche che anche in queste ore continuano anche a livello politico sulla mancanza di un servizio efficace e funzionante: anche l’indirizzo di posta elettronica certificata è diventato inagibile. Quell’indirizzo utile per inviare la domanda telematica di esenzione del Canone Rai 2016 sembra sia andato “in down” per molti utenti – va detto che comunque l’inserimento in extremis di qualsivoglia documento online non è mai un’azione consigliabile – i quali hanno lamentato il fattaccio anche sulle colonne del Fatto Quotidiano. «Casella PEC per invio esonero canone RAI respinge le comunicazione perchè piena. Segnalo che la casella PEC destinata a ricevere le richieste di esonero dal canone RAI rimanda indietro i messaggi perchè troppo piena!». Sono le parole di un consumatore che come tanti altri hanno poi lamentato sui social, non sono riusciti ad utilizzare il servizio Pec perché troppo intasato. Resta ora da capire come si organizzeranno i ricorsi, probabilmente tramite associazioni di consumatori. «Evidenzio come la modalità di invio via PEC è stata accuratamente poco pubblicizzata”, scrive anche Iurato, “e, soprattutto, sottoposta alla palesemente illegittima condizione della firma digitale (mentre per la raccomandata cartacea non è richiesta alcuna autenticazione formale della firma ma solo copia della carta d’identità). Mezzucci con i quali si tenta di ridurre il numero degli esoneri?».