Si torna a parlare del TTIP (Transatlantic Trade ad Investment Partnership) ed ossia dell’accordo commerciale di libero scambio in corso negoziato nel 2013 tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea. Un accordo che ha come principale obiettivo quello di integrare i due mercati, quello europeo e quello americano, riducendo i dazi doganali e limando in tanti segmenti le differenze in tema di regolamenti tecnici, norme e procedure di omologazioni, regole sanitarie e tanto altro. Il TTIP torna al centro dell’opinione pubblica per via di una serie di rilevazioni rese note dal Greenpeace Olanda che metterebbero in evidenzia una scarsa attenzione verso la protezione dell’ambiente. Rivelazioni che sono online e che sono state già ribattezzate come TTIP Leaks. Nello specifico, secondo la rivelazione, nell’accordo ci sarebbe l’assenza di riferimenti a regole precedenti o a principi di precauzione ambientale anche per la tutela degli stessi consumatori. Un testo che tra l’altro sarebbe in netta controtendenza con quanto stabilito nell’accordo di Parigi sul clima. Inoltre, ci sarebbe una eccessiva concessione nei riguardi dei grandi gruppi commerciali per intromettersi influenzando gli stessi accordi. Infine, secondo Greenpeace, con questo accordo si darebbe la possibilità alle aziende americane di influenzare i processi decisionali nell’Unione Europea. Il documento di cui è venuta in possesso Greenpeace sarebbe composto da 248 pagine totali divise in 13 capitoli sui 17 totali e come detto in precedenza, è consultabile online.