Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che sposta dal 7 al 22 luglio la data di scadenza per presentare il modello 730: un rinvio che riguarda però l’invio della dichiarazione tramite Caf e professionisti abilitati, a patto però che abbiano già trasmesso l’80% delle dichiarazioni a loro carico entro il 7 luglio. Questa condizione dovrebbe consentire di evitare un accumulo di presentazioni della dichiarazione dei redditi e permettere ai contribuenti che si sono mossi per tempo di avere l’eventuale credito d’imposta già nella busta paga di luglio.
In attesa dell’ufficializzazione della proroga per la presentazione del modello 730 precompilato che dovrebbe traslare, salvo clamorose sorprese, dal preventivato 7 luglio al 25 luglio, continuano ad esserci sempre maggiori chiarimenti sul modello e sulle spese ammesse in detrazione. Un modello che rispetto allo scorso anno presenta circa 700 milioni di dati in più, in buona parte dovuti all’inserimento delle spese mediche e quelle per i costi annuali di iscrizione alle Università Statali. Tuttavia tra le spese d’istruzione detraibili rientrano anche le spese per la mensa scolastica per cui i contribuenti possono sfruttare questa possibilità a loro vantaggio. La detrazione spettante è pari al nella misura massima di 400 euro (in pratica al massimo si può raggiungere una detrazione di 79 euro) che comprende però anche le spese per tasse scolastiche, i contributi obbligatori e quelli volontari. Da un punto di vista prettamente pratico, le spese per la mensa scolastica devono essere inserite in uno dei righi del quadro E (Oneri e spese del modello 730/2016) che vanno da E8 a E12, indicando il codice 12. Va ricordato come le spese per la mensa non sia state già precaricate per cui vanno aggiunte al modello precompilato.