Contro il 730 precompilato arrivano anche le parole dell’Istituto Bruno Leoni, che mette in primo luogo in dubbio il fatto che sia un effettivo strumento di semplificazione fiscale, dato che riguarda solo una parte dei contribuenti e non la loro totalità e perché si tratta di una dichiarazione necessariamente parziale. Il think tank liberale ricorda poi che “la semplificazione non può essere uno slogan isolato, valido per una imposta tra le tante, in mezzo al caos e all’oscurità delle regole tributarie”. L’Istituto Bruno Leoni segnala in particolare il paradosso per cui accanto al 730 precompilato esiste “la barocca lista di impensabili detrazioni tipiche di un sistema fiscale incapace di pensarsi in maniera organica, generale e astratta, come vorrebbe appunto una corretta idea di semplificazione”. “Quello che si mette in dubbio è pensare che si possa sbandierare la parola semplificazione finché esiste un ginepraio di deduzioni e detrazioni che nemmeno i beneficiari sono in grado di conoscere e, quindi, di sfruttare”, aggiunge l’Ibl.