Il periodo è forse uno dei migliori per il trasporto aereo. La caduta del prezzo del petrolio ha portato a un abbassamento dei costi operativi e le compagnie europee hanno visto aumentare i propri benefici. Tuttavia in Italia le compagnie aeree nazionali sembrano beneficiare meno di questa situazione.
La crisi Meridiana non è ancora conclusa. L’arrivo di Qatar Airways, colosso dei cieli con base a Doha, sembra essere possibile ma con mille difficoltà. I sindacati sono contrari agli ulteriori tagli, ormai necessari per salvare l’azienda che è tecnicamente fallita. Chiaramente l’operatore qatariota potrebbe acquistare solo il 49% delle azioni, vista la regolazione vigente in Europa, per la quale vettori extra-comunitari non possono avere il controllo di compagnie con base nel Continente europeo.
Questa opzione, che è l’unica possibile (oltre al fallimento) è stata spinta dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Delrio, che ha cercato giustamente di mediare per raggiungere l’accordo quadro. Tuttavia il personale di Meridiana ha scioperato ieri, così come quello Alitalia. Paradossalmente l’Italia sta diventando terreno di battaglia tra i grandi operatori medio-orientali.
La trazione di Etihad ha permesso ad Alitalia di salvarsi, ma il taglio di alcuni benefici storici ai dipendenti è la causa dello sciopero di ieri. Qatar Airways ed Etihad sono le due compagnie che hanno deciso di espandersi in Europa tramite acquisizioni, al contrario di Emirates che ha deciso di puntare sulla crescita interna con l’apertura continua di nuove tratte. La prima è ormai un socio importante di Iag, che raggruppa Vueling, Iberia e British Airways, mentre la seconda controlla il 49% di Alitalia e quasi il 30% di Air Berlin, oltre ad altre compagnie aeree.
Anche Alitalia, così come Meridiana non è in ottima salute. Proprio per questo motivo è ormai molto probabile la fusione tra Air Berlin e Alitalia nei prossimi mesi per potere ricapitalizzare entrambi vettori. Creando una società unica, Etihad potrà ricapitalizzare entrambe le aziende, dato che in Alitalia non potrebbe più crescere ulteriormente nel capitale.
Le compagnie italiane soffrono a causa di molti anni di sottoinvestimenti e per gestioni manageriali non certo eccellenti. L’arrivo di Qatar Airways ed Etihad è stato di fatto inevitabile e comunque logico in un settore che tende a concentrarsi sempre maggiormente vista la crescente competizione delle low cost.
Si rammenta che in Italia, il primo vettore è ormai Ryanair, la low cost irlandese che ha trasportato l’anno scorso oltre 29 milioni di passeggeri e che ha visto dei bilanci molto floridi. Un altro operatore in forte crescita è stato Vueling. La compagnia a basso costo spagnola, di proprietà di Iag, ha visto un’espansione molto rapida negli ultimi anni.
Una crescita non ben gestita visti i problemi che si stanno accumulando in questo periodo estivo. Proprio l’altro giorno il ministero dell’Industria spagnolo ha allertato che il piano operativo per l’estate di Vueling non prevede abbastanza aerei in flotta e che quindi le problematiche potrebbero aggravarsi nelle prossime settimane con cancellazione dei voli e forti ritardi.
L’impatto della concorrenza delle low cost è stato dunque molto forte e ha costretto a una forte ristrutturazione dei vettori tradizionali (se non il fallimento). Se non si comprende questo, è impossibile capire il perché dell’arrivo dei vettori medio-orientali nell’azionariato dei vettori italiani con gli inevitabili tagli e il conseguente scontro con i sindacati. Proprio per questa ragione, in Italia si prospetta un’estate molto calda nel settore del trasporto aereo.