Piazza Affari, spinta anche dai dati americani, chiude la seduta a +2,4% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Mps (-1,58%), Recordati (-1,12%) e Ubi Banca (-0,92%). Tra i rialzi svettano il +13,05% di Bper e il +12,53% di Yoox. Bene anche Mediobanca (+8,75%) e Unicredit (+5,96%). Rialzi superiori al 3% anche per Banca Mediolanum (+3,73%), Banco Popolare (+3,65%), Bpm (+3,67%), Exor (+3,24%), Fca (+4,11%), Generali (+3,99%), Intesa Sanpaolo (+4,4%) e Unipol (+4,02%). Fuori dal listino principale Rcs termina la giornata a +14,1%, Creval sale del 9,63%, Banca Popolare di Sondrio del 7,38%, Tod’s del 6,25%, mentre Cattolica Assicurazioni cede il 7,22%. Il cambio euro/dollaro scivola sotto quota 1,11, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 120 punti base.
Piazza Affari sale dell’1% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Mps (-1,2%), Campari (-0,2%), Recordati (-2,8%), Ubi Banca (-0,2%) e UnipolSai (-0,4%). Bper continua a svettare con un +10,7%. Ottimo i rialzi anche di Yoox (+10%) e Mediobanca (+7,2%). Vanno bene anche Banco Popolare (+3%), Exor (+2%) e Luxottica (+2%). Fuori dal listino principale Rcs sale del 12,3% e Creval del 5,2. Il cambio euro/dollaro si attesta a quota 1,115, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 122 punti base.
Piazza Affari guadagna l’1,3% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Campari (-0,3%), Fca (-0,1%) e Recordati (-2,1%). Tra i rialzi spiccano il +9,1% di Bper. Buoni anche gli spunti di Banco Popolare (+2,8%), Bpm (+2,9%), Mediobanca (+4,6%), Prysmian (+2,2%), Saipem (+2,1%), Unicredit (+2,2%) e Yoox (+4%). Fuori dal listino principale Stefanel sale del 3,8%, Technogym del 3,6% e Risanamento del 3,4%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,115, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 123 punti base.
Piazza Affari oggi proverà a strappare un altro rialzo per recuperare terreno dopo le prime due seduta della settimana in forte ribasso. In mattinata ci sarà la comunicazione dei dati relativi alla produzione industriale italiana, oltre alla nota mensile sull’andamento dell’economia. Attesa anche nel vecchio continente, riguardo gli ordinativi delle fabbriche tedesche e soprattutto riguardo l’Indice Halifax dei prezzi delle case inglesi, vero banco di prova del comparto edile britannico. Dopo pranzo saranno resi noti i dati riguardanti il mercato del lavoro in territorio americano, con particolare attenzione per le paghe orarie dei lavoratori agricoli e del conseguente salario. Importante la valutazione fatta dal Bureau of Labor Statistics relativamente al tasso di disoccupazione americano, gli analisti prevedono una leggera flessione, più occupati americani porterebbero la speranza di assistere finalmente alla ripartenza del grande mercato del lavoro a stelle e strisce. Attesa anche per il saldo della bilancia commerciale americana, anche in questo caso gli analisti sono concordi nel prevedere un aumento rispetto al mese precedente.
Ieri Piazza Affari ha chiuso a 16.236 punti, con rialzo dello 0,66% e con alcune azioni che hanno conquistato buone performance (tra le altre si segnalano Unicredit a +2.5% a 1.84 euro, e Banca Popolare di Milano in chiusura a +1.62% a 0.376). Piazze europee tutte positive, con Londra che nel giorno del taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale di sua maestà, mette a segno un ottimo 1.59%, identiche le chiusure di Francoforte e Parigi che chiudono i listini principali a +0.57%. Sul fronte dei driver macroeconomici è stato come detto deciso il taglio dei tassi d’interesse da parte del governatore della Banca centrale d’Inghilterra, Mark Carney. Il taglio di un quarto di punto è uno stimolo importante, stimolo supportato dalle parole di Carney che ha annunciato il varo di un piano di acquisto di titoli di stato del valore di oltre 400 miliardi di sterline, tutto allo scopo di allontanare l’incubo di una recessione legata all’uscita dell’Inghilterra dall’Unione europea. In mattinata inoltre è stato reso noto il bollettino mensile della Banca centrale europea, dalla lettura del report si evince una leggera ripresa del campo del lavoro, molti vedono questi dati come il fatto che la ripresa economica possa essere consolidata nei prossimi mesi. D’oltreoceano sono giunti inoltre le cifre riguardo i sussidi di disoccupazione dei lavoratori a stelle e strisce, quest’ultimi sono in leggero aumento, il quadro è comunque altalenante relativamente al mercato del lavoro Usa, e sono in molti a sperare che l’incertezza convinca i vertici della Federal Reserve a lasciare invariati i tassi d’interesse, almeno fino alla fine dell’anno in corso.